Permettetemi bonariamente di scherzare con Guido Michelone che sicuramente conosce il suo mestiere e si è dedicato una vita alla musica.
Avendolo oggi.. come ieri in cartellone..non posso trattenermi dal dire la mia.Negli anni duri del Chile,1976-77,quando c’era ancora il coprifuoco a Santiago ma la vita scorreva serena,di giorno e di notte,avevo due amici appassionati di jazz entrambi maggiori di età.
Uno era pianista,Josè Hosiasson detto Pepe,un signore alto e distinto,con barba, di origine polacca,tre o quattro figli tutti..ottimi suonatori di qualche strumento musicale,mi faceva da agente per i clienti locali in Fiat 2300 e pure dovevo con piacere guidare io per Santiago mentre lui perso in qualche accordo..mi strimpellava a voce..uno spartito.
Io facevo gli affari coi suoi clienti.Lui mi accompagnava.
Lo ricordo sempre con nostalgia anche se ci siamo rivisti solo quindici anni fà per un ceviche a Santiago.
Sapendo che a tutti fà piacere passarsi una domenica in compagnia mentre sei fuori per lavoro e lontano da casa,mi presentò un gentiluomo di vecchio stampo,Francisco Riesco detto Paco che mi invitava anche a pranzo o cena infrasettimanalmente in una bella casa di stile coloniale dove ero servito a tavola con posate d’argento,come si conviene tra gentiluomini anche se avrei preferito uscire con le coetanee dei figli di Pepe…+
Paco viveva solo,mi ricordava un pò il duca di Windsor nello stile, e teneva una governante che lo accudiva come avrebbe fatto con Sherlock Holmes,abitino nero e grembiule bianco oltre alla crestina di pizzo.
Mi fece dono di un libro da lui scritto,in tema di jazz, EL JAZZ CLÁSICO Y JOHNNY DODDS SU REY SIN CORONA (José Francisco Riesco) sfortunatamente devo averlo perso,ma confesso che oggi lo regalerei a Guido+
Scusate l’intervallo dell’editore+Prego prof Michelone :