Microsoft ha da poco reso pubblico il bilancio dell’ultimo quadrimestre 2011 facendo anche un confronto con gli anni precedenti. Purtroppo i numeri sono spietati: negli ultimi 9 anni la OSD (Online Service Division) che gestisce il motore di ricerca Bing ha aumentato le perdite arrivando ad un passivo di 8,5 miliardi di dollari con un incremento del 9,4% rispetto al 2010. Nonostate queste perdite, Bing ha guadagnato terreno negli Stati Uniti passando dal 7,2 al 14,4%. Se si aggiungono anche le ricerche attraverso Yahoo, la percentuale arriva al 27%.
In rete hanno preso vita due scuole di pensiero. Da una parte c’è chi spera in una vendita al miglior offerente, magari Apple o Facebook in un’alleanza contro Google e dall’altra chi vuole evitare che Microsoft svenda il proprio prodotto.
Il NYT (New York Times) riporta che “Bing sta diventando una distrazione troppo costosa per Microsoft” e anche Robert Cyran, di Reuters, la pensa più o meno allo stesso modo, invitando Microsoft ad aprire le porte agli acquirenti, magari proprio a Facebook di cui Microsoft è azionista, che potrebbe essere l’unica azienda disponibile a comprare il motore di ricerca per il suo valore reale stimato intorno a 11 miliardi di dollari.
Uno dei problemi più grandi è che nemmeno in Microsoft sono convinti del valore e dell’efficacia del loro prodotto e non lo usano nemmeno internamente. Come potrebbero convincere gli utenti mondiali?
Chi invece cerca di convincere Microsoft a non vendere, punta su un’organizzazione diversa della gestione rispetto a Google, con più attenzione verso gli utenti e una personalizzazione dei servizi che potrebbero consentire di combattere Big G. In fondo, come sottolinea Computer World, le perdite dichiarate sono a carico di OSD che gestisce Bing insieme ad altri prodotti e servizi, quindi il passivo non sarebbe da imputare solo ed esclusivamente al motore di ricerca.
Un altro dei motivi che potrebbero indurre Microsoft a non vendere, riguarda il mercato cinese. In Cina infatti Google non è ben vista ed un accordo di Microsoft con il grande paese asiatico per fornire risultati in inglese sui Baidu potrebbe portare l’azienda di Richmond verso una conquista senza precedenti.
In definitiva, se si guarda solo al mercato locale, tra i confini statunitensi, allora sarebbe opportuno vendere. Ma se si allargano gli orizzonti ampliando le vendute anche al mercato internazionale, Cina in testa, sarebbe meglio resistere. Resta da capire quanta voglia abbia Microsoft di attendere visto che i progetti a lungo termine non sempre rientrano nei piani economici dell’azienda.
Via | Wired