Debutto alla regia di un lungometraggio per l’attrice Valeria Golino
Per il suo primo lungometraggio l’attrice italo-greca, dal fascino anglo-sassone Valeria Golino adatta il romanzo “Vi perdono” di Angela Del Fabbro, pseudonimo di Mauro Covacich, affrontando il delicato e scivoloso tema dell’eutanasia.
Irene (J. Trinca) è una giovane donna medico che decide di aiutare le persone che soffrono, malati terminali che vogliono mettere fine alla loro agonia dolcemente; ecco perché il nome in codice che sceglie la donna è Miele, perché allevia il dolore altrui. Ma un giorno si ritroverà a confrontarsi con un sessantenne, il signor Grimaldi (C. Cecchi), che invece vuole mettere fine alla propria esistenza solamente perché ritiene di aver già vissuto abbastanza.
Il complesso e controverso tema richiama subito alla mente il recentissimo film di Marco Bellocchio “Bella addormentata” in concorso alla 69esima Mostra del Cinema di Venezia, dove però si intrecciavano perlomeno quattro storie diverse. Qui tutto sembra ruotare intorno alla protagonista e al suo rapporto non solo con la gente sofferente (in particolar modo con l’uomo stanco di vivere), ma soprattutto con la sua coscienza, con l’etica, sul vero significato della parola aiutare. Inevitabilmente il rapporto con il signor Grimaldi assumerà dei contorni affettivi ambigui, mettendo in crisi Irene e le sue convinzioni.
Dopo il successo ottenuto con il cortometraggio “Armandino e il Madre”, una delle interpreti più apprezzate del nostro cinema, e non solo, torna dietro alla macchina da presa con una storia rischiosa, destinata, molto probabilmente , a far discutere (visti anche i precedenti). Quando il dolore e la sofferenza intaccano la dignità umana , quando c’è bisogno di riscoprire il vero significato della parola pietà. Sembra essere questo il fulcro della storia, che offre un’altra grande occasione di riflessione e partecipazione ai drammi umani, attraverso il serrato dialogo tra i due protagonisti principali,toccando profondamente la nostra personalissima sensibilità e cultura; magari senza imporre il proprio punto di vista.
“Miele” è in concorso al Festival di Cannes 2013, nella sezione “Un Certain Regard”; prodotto da Buena Onda, Les Films des Tournelles, in collaborazione con Rai Cinema, e distribuito dalla B.I.M.
Nelle sale italiane da 1 maggio 2013.
di Annalina Grasso