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Mihajlovic non è il mio mister

Creato il 31 maggio 2010 da Demopazzia
Mihajlovic non è il mio mister
C'è da scommettere che saranno in pochi quelli che si opporranno all'arrivo di Mihajlovic sulla panchina della Fiorentina. Un po' perché il calcio si ritiene sempre un mondo a parte, un mondo nel quale non valgono le regole che esistono nella vita dei comuni mortali. Un po' perché a quindici anni dalla fine della guerra nella ex Jugoslavia e a undici dal conflitto in Kosovo sono ancora in molti a non saperne quasi niente. Per questo di fronte alle dichiarazioni dell'allenatore serbo sono in molti a fare spallucce o addirittura ad affermare con un mezzo sorriso che quello è un tipo tosto. Proprio quello che serve alla Fiorentina. Per questo c'è gente che non trova nulla da ridire sul fatto che gli eroi di Sinisa Mihajlovic siano Milosevic e Arkan
 
La maggior parte delle persone non ha la minima idea di quello che è successo 15 anni fa nei balcani, non sa chi erano realmente Milosevic, Arkan, Mladic e Karazdic. Quel poco che sa lo deve alle interviste di gente come Mihajlovic e ai vaghi ricordi delle distorte informazioni di allora.
 
Proprio qualche giorno fa, alla fine di una giornata nelle scuole dove i ragazzi avevano presentato i loro lavori sul viaggio della memoria nei campi di concentramento nazisti, mi era capitato di commentare che nonostante ci si dica che si deve ricordare perché non accada mai più in realtà è accaduto di nuovo senza che nessuno vi si opponesse e senza che nessuno neanche se ne ricordi. Mi riferivo alla pulizia etnica e allo sterminio dei musulmani in Bosnia Erzegovina da parte di serbi e croati. Non esistono viaggi della memoria in Bosnia.
 
Nonostante tra i presenti ci fossero solo operatori sociali con una certa sensibilità per questi temi e anche probabilmente con una certa conoscenza delle cose, finendo a parlare dei conflitti nei balcani inevitabilmente è uscito fuori il discorso della guerra civile. Mi rendo conto che solo un anno fa anche io avevo le idee piuttosto confuse su quello che era successo. Poi ci sono andato in Bosnia. Per caso devo dire. E ho iniziato a leggere, a documentarmi, a cercare.
 
No, non è stata una guerra civile. Non era uno scontro alla pari tra due parti in lotta. La guerra civile faceva comodo a chi voleva far finta di non vedere quello che stava accadendo. Quello che stava accadendo era un'aggressione pianificata a tavolino da Milosevic. L'eroe di Mihajlovic. In Bosnia era concentrata tutta l'industria militare della Jugoslavia. Milosevic non vi poteva rinunciare. Attraverso la Bosnia inoltre si arrivava sull'Adriatico. Milosevic non poteva rinunciare neanche ad uno sbocco sul mare. I motivi per cui si fanno le guerre sono sempre gli stessi. Soldi e potere. Non c'era un popolo da difendere, solo una smisurata sete di potere. Il piano era semplice. Eliminare i musulmani in modo che nelle zone “pulite” poi i serbi avrebbero potuto chiedere l’annessione alla madre patria. La Serbia di Milosevic. Il tutto con l’approvazione o il tacito assenso della comunità internazionale. 
Il conflitto etnico, creato a tavolino, fu il mezzo con cui Milosevic riuscì a mobilitare una parte della popolazione per raggiungere i suoi scopi. Quella parte di popolazione che come Mihalovic tiene talmente tanto al proprio popolo che ne sterminerebbe un altro se fosse necessario. Ma non fu una guerra civile. Milosevic utilizzò l'Armata Popolare Jugoslava, l'esercito regolare, contro città e popolazioni inermi, contro uno stato, la Bosnia che l'esercito non ce lo aveva neanche. La prima vittima dell’assedio di Sarajevo fu una studentessa di medicina. Fu uccisa da un cecchino durante una spontanea manifestazione contro la guerra. I gruppi paramilitari serbi che si formarono in Bosnia furono organizzati e armati dallo stesso Milosevic. Dovevano fare il lavoro sporco. Sparare sulla gente in fila per l'acqua. Sgozzare i i figli davanti ai padri. Stuprare le donne e tenerle prigioniere finché non fossero sicuri che non potessero più procurarsi l'aborto. Arkan si distinse particolarmente per la bravura con la quale conduceva questo "gioco" e per questo divenne un “eroe”.
 
Lo sterminio dei musulmani di Bosnia fu teorizzato, pianificato e messo in atto. Esistono i documenti che lo provano. Furono incendiate le loro case, furono separati gli uomini dalle donne e i bambini, furono organizzati campi di concentramento per quelli che non venivano uccisi subito. Furono utilizzate scuole, stadi, impianti industriali e depositi merci. 94 campi di concentramento, attraverso i quali passarono 400.000 persone. I musulmani in Bosnia erano poco più di un milione e mezzo. Dopo le esecuzioni i cadaveri venivano fatti a pezzi, trasportati su camion frigoriferi e seminati per tutto il territorio in modo che non potessero essere rimessi insieme e identificati.
Mihajlovic non è il mio mister
 
In Bosnia, Ortodossi, Cattoloci, Ebrei e Musulmani convivevano pacificamente. A Sarajevo prima del conflitto era considerata una scortesia chiedere ad una persona di che religione fosse ed un terzo dei matrimoni erano misti. Dopo il conflitto le cose ovviamente sono cambiate. Questo grazie agli eroi di Mihajlovic.
 
Ecco se questi sono i suoi eroi lui non può essere il mio. Per questo se ci sarà lui sulla panchina della Fiorentina la Fiorentina non potrà più essere la mia squadra. Voi lo vorreste sulla panchina della vostra squadra un tizio i cui eroi sono Hitler e Himmler?


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