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Mila Anufrieva a Milano con Annaviva: Conosciamola Meglio!

Creato il 24 maggio 2013 da Noonesfashion
Ciao ragazze! Stasera voglio parlarvi di un'iniziativa molto bella di cui sono venuta a conoscenza.
Pochi giorni fa mi è arrivata una mail da parte di Carlotta Mariani, blogger e giornalista, che, insieme all'associazione Annaviva, che si occupa della promozione della democrazia e della tutela dei diritti umani nell'Europa orientale (cito il sito) organizzerà un evento a Milano: un'incontro con Mila Anufrieva. Vi mostro il comunicato stampa e la foto promozionale della serata:Mila Anufrieva a Milano con Annaviva: Conosciamola Meglio!Mila Anufrieva a Milano con Annaviva: Conosciamola Meglio!Come forse sapranno già le mie fans su Facbook, il fatto di non poter prendere e partire per Milano per partecipare all'incontro mi ha mandato in bestia, ma comunque Carlotta, gentilissima, mi manderà del materiale.Innanzitutto vi parlo un po' di Mila, la protagonista dell'evento. Da blogger ignorante quale sono la conoscevo più di nome che di fatto, ma mi è venuta subito voglia di conoscerla meglio, e proprio sul sito di Annaviva ho trovato quello che cercavo: la sua storia. Vi rimando all'articolo, e intanto ve ne cito una parte:
Mila Anufrieva a Milano con Annaviva: Conosciamola Meglio!Negli anni '90, all'epoca della Perestrojka, viveva a san Pietroburgo da dove ha aperto la Russia al mondo della moda. Nel 1993 è stata aperta a San Pietroburgo la prima boutique multimarca. “Sono stata tra i primi in Russia a portare nel paese brands internazionali. In Italia ho conosciuto i grandi maestri della moda che volevano penetrare il mercato russo e mi hanno scelta come guida”. [...] «Nel mio business ci ho messo tutto, l'anima, gli investimenti e l'esperienza,  le banche versavano enormi investimenti, siamo diventati uno dei più grandi imperi della moda del paese. Nonostante i quindici anni di storia, l'impero è sprofondato in pochi mesi. Il crollo è incominciato quando il direttore di una banca che aveva stanziato un credito per una collezione, dopo un mese mi ha chiesto di restituirgli i soldi. Non esiste tuttavia grande azienda che possa pagare milioni di euro tanto velocemente. Ho chiesto tempo e mi hanno risposto: «Vorrà dire che la tua vita si trasformerà in un inferno». Così è stato: cause, sequestri della merce, notti insonni. Ho venduto tutto per pagare i debiti. Ma il peggio doveva ancora venire. Una mattina, nell'autunno 2007, al risveglio, mi resi conto di non vederci più dall'occhio sinistro. La diagnosi fu di melanoma, la più terrificante forma tumorale, al terzo stadio, novanta possibilità su cento di morire. I medici si rifiutarono persino di prescrivere la chemioterapia. Mi sono sentita morire [...] Quasi tutti i miei più prestigiosi clienti e amici si erano dispersi e io abbondai l'olimpo. Avevo però voglia di vivere e ho afferrato il filo sottilissimo che il destino aveva teso per me. Mi proposero un'operazione all'estero. L'intervento urgente in Svizzera fu la mia salvezza». Mila Anufrieva considera il 31 maggio del 2007 il suo secondo compleanno. Proprio in quel giorno le hanno tolto il tumore maligno. Il mattino seguente, il chirurgo disse che l'operazione aveva avuto esito positivo, ma non era chiaro quanto ancora le restasse da vivere. Durante la riabilitazione di Mila, a San Pietroburgo si diffusero voci sulla sua presunta morte. Quando tornò in città, tutto il business apparteneva ormai ad altre persone. In un secondo tempo si venne a sapere che il suo avvocato ricevette due milioni di dollari per trasferire le proprietà della Anufrieva ad altri (l'avvocato aveva il diritto di firma). A Mila dissero: «Non ti resta più nulla tranne i debiti». Concorrenti molto potenti hanno distrutto Mila professionalmente, eliminandola dal mercato e utilizzando per farlo qualsiasi mezzo, dalla polizia, a strutture criminali e guardia di finanza. L'Anufrieva dovette affrontare processi penali e quando cercò di dimostrare che le avevano sottratto il business e che lei non era che la vittima, le spiegarono che nel paese non esisteva ancora una legge conforme alle sue denunce e che pertanto la sua dichiarazione non poteva essere presa in considerazione.Mila Anufrieva a Milano con Annaviva: Conosciamola Meglio!«Mio marito e mio figlio minore andarono in Italia ma io continuai a battermi per la mia causa tutta la vita. Un anno passò tra gli scontri, un tempo in cui mi distrussero completamente. Nel giorno del mio compleanno, il 12 giugno 2008, raggiunsi la mia famiglia in Italia». Per Mila iniziò una nuova vita. Dovette ricominciare da capo. In questa fase fu fondamentale l'aiuto del famoso attore russo Stanislav Sadal'skij.  Nel suo blog, l'attore pubblicò un annuncio in cui gli ammiratori di Mila si chiedevano dove fosse finita la titolare delle famose boutiques. Una volta trovata, disse: «Mila scrivi tutto! La gente deve sapere». «Per questo ho aperto il mio blog, che è diventato la mia valvola di sfogo. Ho parlato alla gente della mia vita e di quello che conosco meglio: la moda. Si sono rivolte a me con delle proposte aziende russe e italiane. Ho ricominciato ad incontrare gli stilisti europei più noti, frequentare aziende e sfilate e fare ordini. Ho ritrovato me stessa, non mi fermo e vado avanti. L'Italia è diventata la mia seconda casa dove io mi sento felice. Tutto come prima. [...] La vita senza patria tuttavia è una vita in bianco e nero. Potrò tornare a casa solo quando sul mio caso avranno fatto chiarezza gli organi di difesa del diritto, anche se la mia richiesta avanzata ai suddetti organi due anni fa, di intentare una causa legale per appropriazione indebita è rimasta inascoltata. Tutti mi dicono: Dimentica!, ma non posso farlo». I progetti attuali di Anufrieva sono molti, anche benefici, a favore di bambini malati.
Adesso vorrei spiegarvi perchè ci sono rimasta così male di non potere andare, ma credo lo capiate anche senza di me: non si tratta solo di moda, la cosa che mi ha incuriosito all'inizio, c'è molto di più: lei in quello che faceva ci mise, oltre al talento e ai beni materiali, il cuore e l'anima, e le è stato rubato. Non si tratta solo di orgoglio ferito; credo che sia come se le avessero rubato una parte di se, un pezzo di dignità. E' una (bellissima) donna che ne ha passate tante, anche nell'ambito della salute, ma si è rialzata ed è tornata più forte di prima, per cui merita stima, e può essere di esempio a tutte noi, perchè ha saputo realizzare i suoi sogni con tutta la sua passione, senza abbandonarsi mai allo sconforto. Io avrei voluto sentire il suo racconto, tutto qui. Quello della sua vita e, perchè no, sapere qualcosa di più sul suo lavoro nel modo della moda che tanto mi affascina. E magari stringerle la mano e dirle: sei grandiosa!
Che ne pensate? C'è qualche follower che pensa di andarci? Fatemi sapere :)

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