Stefano e Domenico da veri innovatori si discostano totalmente dalle loro precedenti collezioni proponendo l'immagine di una donna tipicamente mediterranea, siciliana per la precisione. Pizzi, trasparenze, gioielli importanti e tessuti riccamente ricamati la fanno da padroni ma non mancano putti, tessuti tappezzeria e bustier gioiello.
Yawh, scusate, non riesco a trattenere uno sbadiglio dinnanzi a tutta questa avanguardia.
Jil Sander, come sempre, rappresenta l'antitesi del massimalismo di Dolce&Gabbana. Linee pulite, pulitissime, di ispirazione '50s e una palette di colori ridotta all'essenziale. Tonalità delicate e chiare e qualche accenno di nero e blu navy si accompagnano all'uso di materiali particolari come il pvc e il tessuto metallizzato delle gonne creando un insieme classico ma allo stesso tempo estremamente moderno, come da miglior tradizione Jil Sander, anche per quest'ultima sfilata di Raf Simons.
"Everyone has a theory about their collections these days, but I'm sick of theory. This collection is about the pleasure of fashion."La dichiarazione di Miuccia è forte e lascia molto spazio all'immaginazione e il risultato è strabiliante.Ispirazione 70s nei look caratterizzati da stampe geometriche head-to-toe, linee allungate enfatizzate ancor di più dai tagli sotto al seno e dalle cinture in vita, capi tutto sommato semplici resi particolarissimi dalle finte pietre preziose applicate sui revers e sulle maniche, scarpe ornate da una scocca in gomma... Una collezione 'difficile' da digerire, che non si capisce bene se è geniale o uno scherzo mal riuscito. Io propendo per la prima ipotesi.
Questa collezione di Marni non sarà ricordata per i motivi tribali o per le maxi collane, questa volta infatti l'ispirazione sembra venire più dall'oriente come si può notare dai completi 'pigiama' a fiori e dalle ballerine con maxi platform che ricordano un po' le Rocking Horse di Vivienne Westwood (quelle che Ai Yazawa faceva indossare a Nana!). Pantaloni azzurri accostati a cappe rosse, tagli fortemente geometrici che richiamano gli anni '60, giochi di volumi. Una collezione diverse da quelle a cui ci ha abituate Consuelo Castiglioni ma che mi piace moltissimo.
E per finire ecco Trussardi. Niente di particolarmente innovativo ed originale in questa collezione ma ogni look fa al sua figura e mi fa venir voglia di andare a fare shopping nel reparto uomo di Zara (cosa che faccio già fin troppo spesso, per la verità). Una bella collezione estremamente portabile, qualità da non sottovalutare, non credete?