La mia “zona” a Milano corre da Loreto ad Oberdan lungo l’asse di corso Buenos Aires e zone laterali. Il corso l’avrò percorso a piedi migliaia di volte: ho visto nascere nuovi negozi e morire (o trasferirsi, che è quasi la stessa cosa) botteghe storiche, Collini ad esempio. Come pure ho percorso tantissime volte la Felice Casati, dove abitavamo, viale Regina Giovanna ed infine via Eustachi, nei pressi della quale si lavorava. Sempre a piedi, l’auto la usavo per pochi spostamenti in periferia, dove rischiavo quasi sempre di perdermi. Non c’era il Garmin, in quel periodo, quindi era opportuno tenere a portata di mano la guida di Milanocity allegata all’elenco telefonico.
Quindi, uno dei primi itinerari che percorriamo, inevitabilmente, gravita su queste zone. Stavolta la passeggiata includeva la piazza Benedetto Marcello, dove si tiene il mercato del sabato, con il suo giardinetto arricchito da una fontana,
ed i suoi alberghetti da una sola stella, leggermente equivoci. Da lì, di buon passo, percorrendo la via Vitruvio, fino al Pirellone e quindi all’Isola, altra zona che ha conservato la sua identità meneghina, nonostante una decisa presenza di immigrati. Da lontano, i nuovi grattacieli di Expo 2015, che ammireremo con calma più avanti… Con il tram della linea 7 infine, siamo tornati fino a Precotto, e da lì a casa a piedi, senza prendere il metrò. Quattro passi a piedi fanno sempre bene. Dopo pranzo altro giretto, stavolta però usando la metropolitana. Una rabbia vedere le carrozze nuove di zecca imbrattate dagli scarabocchi dei soliti IMBECILLI. A me i graffiti personalmente piacciono, li ritengo veramente una forma artistica, pari ai murales sardi o ai dipinti sulle case tirolesi, Basquiat lo adoro…però i disegni fateli sugli spazi consentiti, sui muri di fabbriche dismesse, su manufatti di cemento grigio, non su vetture, case o, peggio, monumenti. Ed ora parlo del sud… A Milano? Certo, perché in corso Vittorio Emanuele erano esposte gigantesche fotografie dedicate alla Sicilia… Tutte bellissime, paesaggi stupendi, mari cristallini, una scogliera bianca che nemmeno a Dover se la sognano, templi greci incantevoli, paesini abbarbicati sulle montagne. Ma una foto mi ha letteralmente entusiasmato: un sole rosseggiante che sta tramontando nel mare, in controluce la silhouette di un pescatore nell’acqua fino a mezza coscia e, librata nell’aria, come una leggera nuvola di pizzo, un’enorme rete lanciata a mano…e dei riflessi indescrivibili sulle onde.