Un’antologica di Valentino Vago, con 70 opere che ripercorrono tutta la sua attività, va in scena al Museo Diocesano di Milano dal 16 dicembre al 12 febbraio in occasione degli 80 anni dell’artista.
Il percorso si apre con un olio su tavola del 1952, quando Vago, studente all’Accademia di Brera, era legato al figurativo. Egli si affermò subito, tanto da essere invitato alla Quadriennale di Roma del 1955.
Fu negli anni Sessanta che Vago passò all’astrattismo, espresso con un particolare studio dei colori. “Orizzonte nero”, del 1965 è una delle principali opere esposte di questo periodo.
Negli anni Settanta l’artista, pur rimanendo sempre fedele alla pittura informale, alleggerì i toni dei suoi colori, dando la prevalenza agli effetti della luce. Da allora i suoi quadri si sono caratterizzati per le tenui stesure monocrome, interrotte da alcune diversificazioni di toni.
Nel corso della mostra viene proiettato un video dedicato agli interventi di Vago all’interno di edifici religiosi: dalla chiesa di San Giulio a Barlassina (Milano), nel 1982, all’ultimo nella chiesa di Santa Maria del Rosario a Doha (Qatar), nel 2008.
Valentino Vago ha esposto tra l’altro alla Biennale di San Paolo, alla Hayward Gallery di Londra, al Grand Palais di Parigi, nel Palazzo Reale di Milano e nel musei di Francoforte, Berlino, Hannover e Vienna. In occasione di questa antologica è stato pubblicato un catalogo da Skira.
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