Il Presidente Cattaneo: “La strada da percorrere è quella di un accordo di programma perché senza una forte cabina di regia il progetto non potrà mai essere realizzabile”. Umberto Ambrosoli: “Oggi proviamo a guardare il tema con gli occhi della Regione”.
Milano città d’acqua, a Palazzo Pirelli tavola rotonda per la riapertura dei Navigli
Un preventivo che oscilla tra i 180 e i 220 milioni di euro. E’ la cifra necessaria, sulla carta, per riaprire i Navigli ricostruendo gli 8 chilometri di collegamento tra il Naviglio Martesana e la Darsena. Il progetto, già sottoposto a referendum cittadino, è stato rilanciato oggi dall’associazione Riaprire i Navigli, in un convegno svoltosi a Palazzo Pirelli alla presenza del Presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo e dell’assessore all’Economia, Massimo Garavaglia. L’iniziativa è stata promossa dal consigliere Umberto Ambrosoli in collaborazione con l’Associazione Riaprire i Navigli, presieduta da Roberto Biscardini.
“Riaprire i Navigli non è solo un’idea interessante e di grande fascino ma è un progetto che non possiamo ignorare – ha detto il Presidente Cattaneo –. Se vogliamo rendere il piano realizzabile, la strada da percorrere è quella di un Accordo di programma, perché senza una forte cabina di regia non si possono superare i problemi, reperire le risorse e accrescere il consenso. Credo che la sede più adatta, e l’unica in grado di mettere attorno allo stesso tavolo soggetti diversi, sia Regione Lombardia. I Navigli sono come il passante ferroviario, una infrastruttura cittadina che andrà a beneficio di tutto il territorio lombardo”.
“Vogliamo affrontare la complessità del progetto senza polemiche – ha spiegato Umberto Ambrosoli (Patto Civico) – Oggi siamo qui per guardare il tema con gli occhi della Regione, senza dimenticare il referendum con cui si sono espressi i cittadini di Milano. Vogliamo capire se la Regione possa avere un ruolo di coordinamento e se il progetto sia finanziariamente sostenibile”.
“Possiamo partire da quanto Regione ha già fatto e sta facendo, ovvero il completamento dell’idrovia Locarno-Milano-Venezia – ha detto l’assessore Garavaglia – In questo contesto la riapertura dei Navigli non è solo un’idea bella e romantica, ma un sicuro driver economico e turistico. Serve, però, un approccio molto concreto: finché non si scava non si possono sapere i costi certi e servono poi soluzioni di buon senso, che tengano conto della storicità delle vie d’acqua ma anche delle possibilità di intervento offerte dall’ingegneria moderna”.
Con la riapertura dei Navigli da Cassina de’ Pomm alla Darsena, l’attuale cerchia dei Navigli diventerebbe a traffico limitato con accesso per i soli residenti e i mezzi pubblici. Il traffico attuale verrebbe trasferito sulla cerchia dei Bastioni e in parte assorbito dalla nuova linea 4 della metropolitana.