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Milano: domenica 17 una “Gaia Passeggiata” nella giornata mondiale contro l’omotransfobia

Creato il 14 maggio 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

In occasione della giornata mondiale contro l’omotransfobia, domenica 17 maggio, è stata organizzata una “Gaia Passeggiata” per le vie di Milano. L’iniziativa prenderà il via dopo un’assemblea che rilancerà il NoExpo Pride del 20 giugno e che “ricorderà come ‘Expo’ cerchi di fare ‘bella figura’ cancellando dalle strade della città tutto quello che potrebbe disturbare il suo buon ordine: prostitute, migranti, scritte sui muri, donne troppo svestite ed ogni forma di marginalità. Expo – si legge nell’evento Facebook della ‘Gaia Passeggiata’ – vuole presentarsi come fonte di innovazione, ma non fa che rinforzare vecchi stereotipi: le donne stanno in cucina, le prostitute devono coprirsi, i gay hanno diritto ad una strada di locali alla moda e lesbiche e trans scompaiono”.

Gaia Passeggiata, domenica 17 marzo da piazza Duca d'Aosta a Milano (facebook.com)

Gaia Passeggiata, domenica 17 marzo da piazza Duca d’Aosta a Milano (facebook.com)

La “Gaia Passeggiata” di domenica 17 maggio a Milano. Domenica 17 maggio, giornata mondiale contro l’omotransfobia, è stata organizzata una “Gaia Passeggiata” per le strade di Milano. L’appuntamento è fissato alle ore 18 per l’Assemblea Pubblica verso il NoExpoPride del 20 giuno in Duca d’Aosta, mentre dalle 20 inizierà la passeggiata. “Performate, scollate e sconciate, con tacchi a spillo corpetti e paillettes – si legge nella presentazione dell’evento Facebook – ci riprenderemo le strade contro la militarizzazione e le politiche securitarie, perchè l’unica città sicura è quella attraversato da donne, lesbiche trans, froce e queer!  ”Frocio!”, “lesbica di merda!”, “cosa sei, un uomo o una donna?”, “me lo fai un pompino?”: queste sono solo alcune delle frasi che tutti i giorni ci vengono rivolte dalle macchine, dai passanti, dai motorini di questa città. E se siamo consapevoli che le violenze sessuali avvengono soprattutto tra le mura di casa, sappiamo anche che abitare lo spazio pubblico con corpi eccedenti e non normalizzati – o che sembrano tali ma rifiutano di rispondere alle aspettative comuni – crea in molti quel disagio che scaturisce troppo spesso in violenza.

Ancora non possiamo girare per la città esprimendo liberamente la favolosità dei nostri corpi. Ancora vediamo aggressioni verso le/i trans, derisione verso le froce, insulti alle lesbiche. Ancora ci dicono che dobbiamo stare attente a come ci vestiamo la sera. Qualcuno vorrebbe rispondere con l’aumento delle telecamere, la “pulizia” dei quartieri periferici e l’istituzione di ghetti. Riteniamo che l’unico modo per modificare il contesto e l’immaginario pubblico è attraversare la città con i nostri corpi, quei corpi che si allontanano dalla norma, e che, per il solo esserci, sono capaci di sovvertire l’ordine repressivo e il decoro. Contro ogni deriva securitaria sappiamo che le strade sicure le fanno le donne, i/le trans, i gay e le lesbiche, i/le migranti che le percorrono. E contro ogni retorica del decoro e della pulizia sappiamo che la diversità ci permette maggiore libertà di ogni galateo. Desideriamo una città libera da omotransfobia machismo e sessismo e in cui tutte possano sentirsi a proprio agio. A tutto questo rispondiamo partendo da noi, riappropriandoci della città e delle sue strade con tutti i nostri corpi, costruendo relazioni che ci permettano di essere sicure perché insieme, forti perché collettive”. Si conclude così la presentazione de “Froce, lesbiche, trans e queer - NoExpoPride”.


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