Magazine Diario personale

Milano Fashion Week.

Da Sayuko
Oggi si è aperto il sipario sulla Milano Fashion Week e la mia città "d'adozione" (da leggersi come quella in cui, oggettivamente, trascorro la maggior parte della settimana) si trasformerà in un cantiere a cielo aperto. Fotografi, personaggi più o meno noti, modelle, addetti ai lavori e taxisti invaderanno queste strade già trafficate per farle vivere di frenesia, attese, chiacchiere e opinioni, recensioni e scatti. Si immortaleranno l'accessorio del momento, il look migliore e anche quello peggiore, i cappelli più strani e quelli più chic. Tutti i riflettori saranno puntati qui, su quei 5 minuti in cui gli stilisti danno la loro interpretazione di stile, eleganza e sartorialità. Non li ameremo tutti e non indosseremo gli abiti che sfilano in passerella. Saremo inondati di post, servizi al tg e sulle riviste, interviste e foto di quegli istanti che possono confermarti nell'Olimpo della moda oppure farti scivolare qualche gradino sotto. I giudizi giungeranno copiosi. Eppure sembra che in questo turbinio di appuntamenti e agende strafitte ci si concentri quasi sempre sul dopo. Ma a me quello affascina di più del mondo della moda non è la gara all'acchiappavip in prima fila o alle blogger del momento che fanno da cassa di risonanza all'evento, non è la mondanità o la celebrazione. E' il prima. Quei mesi intensi e sempre così brevi in cui prende forma ciò che sta andando in scena oggi e nei prossimi giorni. L'ispirazione, l'idea, quel lampo di genio che fa tracciare su un foglio bianco le linee di un nuovo abito e, di foglio in foglio, quelle di una nuova collezione. La ricerca del tessuto che supporti una visione, l'impegno quotidiano di chi assembla tutti i pezzi, con prove e riprove, affinchè tutti i minimi dettagli siano al posto giusto. Quel legame indissolubile che si crea tra lo stilista e le sue sarte.
Milano Fashion Week. Milano Fashion Week.
Il lavoro di chi materialmente costruisce una sfilata fatto di casting, telefonate, riunioni infinite, inviti, luci e suoni. E dopo quei 5 minuti di applausi si spengono i riflettori e si rimettono in moto i meccanismi della macchina collaudata che porterà, con lo stesso impegno, nervosismo e passione, all'anno prossimo. Buona Fashion Week a tutti!

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