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Milano: la storia non perdona. Polemica su Maurizio Azzolini

Creato il 27 febbraio 2012 da Yellowflate @yellowflate

Milano: la storia non perdona. Polemica su Maurizio Azzolini35 e non sentirli. Ancora polemiche sulla morte di Antonio Custra ” Non è vero che non importa. Che è tutto passato e che tutto si può fare in nome del diritto all’oblio”.  Così dichiara al Fatto Quotidiano la moglie di Custra ucciso a Milano il 14 maggio 1977, durante uno scontro di piazza.

In piazza “tanti volti sorridenti” che a poco a poco diventano truci, le provocazioni, le bombe carta, le cariche, i lacrimogeni, la guerriglia tra loro anche Maurizio Azzolini, 18 anni studente.

 

Antonio Custra  è un agente, ma è in piazza, lavora e viene  raggiunto  da un proiettile calibro 7,65 che perfora la visiera del casco e lo colpì in faccia. Oggi Azzolini, scontate le pene lavora a Palazzo Marini, a Milano. La storia e le vicende si accaniscono su di lui che pare tra i protagonisti di un assurdo incidente, forse anche banale se non è che un portone, a Milano in via Agnello si stacca e ferisce lievemente il vicesindaco di Milano, Mariagrazia Guida. Del caso se ne occupa il Corriere della Sera che scopre l’attuale vita di Azzolini, collaboratore. Immediatamente attacca Libero ricordando la vicenda storica e titolando “Un terrorista a Palazzo”.

Azzolini però è 20 anni al Comune, impiegato anche quando il centrodestra imperava, nessuno aveva mai ricordato le vicend, nemmeno gli assessori Bruno Simini e Mariolina Moioli, riporta il Fatto Quotidiano una intervista a Moioli che dichiara  “L’ho sempre valutato solo per il suo lavooro ed è una persona che non si è mai risparmiata, è stato un valido collaboratore”.Ed è polemica, guerra politica con gli interventi del sindaco di Milano, Pisapia che ovviamente ricorda alla destra di guardare i propri collaboratori sottolineando come a Roma Alemanno avesse accettato di buon grado la presenza dell’ex Nar  Francesco Bianco all’Atac, chi è vicino a Pisapia, così scrive il Fatto Quotidiano dichiara“C’è una differenza fondamentale perché Azzolini ha pagato i suoi debiti con la giustizia, è stato assunto in Comune a prescindere da chi governasse, e non è stato catapultato da fuori o dall’alto”. Pisapia ricorda : “Azzolini ha espiato la pena, era minorenne all’epoca dei fatti contestati e pertanto può ricoprire incarichi di responsabilità”.

 


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