Roberto Cavalli e le amazzoni tutte frange
La sfilata tanto attesa ed annunciata come trionfale, si svolte sotto l’Arco della Pace, dove è stato steso un lungo, lunghissimo white carpet. Cavalli festeggia i suoi 40 anni di attività e tra interviste e ricordi mette in scena una delle sue collezioni più riuscite, arricchita di volti noti, tra cui quello della bellissima Letizia Casta. «Una storia di apoteosi femminile, quella della donna e della sua sensualità», così lo stilista descrive questa collezione fatta di abiti succinti, dove la pelle la fa da padrona ma in versione stampata e poi applicata sul leggerissimo chiffon. Frange, paillette, ricami ed effetto patchwork, lembi di tessuto tenuti insieme magistralmente, ruches, trasparenze, cristalli e squame. Ogni uscita racchiude in sé molti, troppi, materiali e stili per cui risulta impossibile definire il capo in un qualsiasi modo che non sia “selvaggio”.
Iceberg ed il radical-chic
Prendete una manciata di anni ’70, le atmosfere hippie e rilassate, i colori della terra nelle sfumature del verde e del marrone, giocate con le lunghezze degli abiti, rigorosamente corti davanti e con coda dietro ed aggiungete una spruzzata di stampe anni ’80. Ecco a voi la nuova collezione di Iceberg, caratterizzata da gonne con spacchi profondi, abiti che si fermano sopra il ginocchio ed altri che, come tuniche, ricadono lungo tutto il corpo, morbidi e sinuosi, svolazzando all’incedere sulla passerella. I tessuti sono leggeri ed i colori freddi, per combattere la calura estiva, i sandali legati alle caviglie e nessun accessorio.
Sergio Zambon e la raffinatezza del nero
Molto particolare è la collezione presentata da Sergio Zambon, che si può idealmente suddividere in tre parti distinti, tre storie montate sapientemente l’una dopo l’altra a raccontare tre donne diverse, ma allo stesso tempo unite. Legate da tessuti, colori e forme. Se nel primo gruppo rientra una donna che unisce femminilità e mascolinità, con giacchette vezzose e colori primari, la seconda si caratterizza per l’utilizzo di un’uniforme marinara, fatta di tailleur pantalone e sfumature blu e beige. La mia preferenza va alla terza ed ultima rappresentazione, che vede un tripudio di romanticismo, bon ton ed eleganza. Tubini neri leggeri e lavorati, scollature audaci ed orli delle gonne gonfiati per uno stile raffinato e senza tempo.