Croco-Style: le scaglie vanno a dominare dominano con decori, ricami e lavorazioni. Per i suoi capispalla e completi in tessuti 3D: goffrati, iridescenti e cangianti. Le squame le troviamo in versione maxi e si formano sulla cappa di maglia jacquard. Le stesse vengono ricamate nell’abito a corolla con il corpetto dai tagli futuristi, intarsiate nella giacca di panno double e traforate con il laser sulla pelle, che viene poi sovrapposta al tessuto senza cuciture. Cocco-Mania lo troviamo anche per la mini clutch, mentre scorze in vernice, mat o metallizzate vengono ritrovate sullo stivale a tubo e nella peep toe bicolore. Un’effetto mimesi per gli occhiali a mascherina in acetato battuto e per i collants con le squame.
Folk-Rose: per un appeal metropolitano con vagheggi folk per i ricami e le stampe. La nuova femminilità la ritroviamo a ridisegnare i canoni: i tratti vengono scolpiti coinvolgendo con linee fluide, i tessuti scivolano sul corpo, le gonne arrivano sotto il ginocchio. La rosa va a mescolarsi alle righe nella fantasia effetto chinè. Il capo passpartout è la body blanket* che trionfa partendo dal giorno fino alla sera declinandosi in maglia, panno stampato e cashmere double. Frammenti di ricami e anche di fiori pixelati creando nuovi spazi di seduzione. Tutto questo emerge su ogni cosa la voglia di creare volumi: l’uso sapiente di materiali vaporosi va a produrre masse lussuriose e anche iper-leggere. Incedono in passerella i capi di angora e anche di di mohair, i quali sono totalmente all’insegna di una nuova morbidezza, insieme allo scenografico cappotto di Mongolia, che è stato realizzato anche con le maniche di maglia. Il pizzo, quintessenza della femminilità, si tinge di rame in modo da ottenere un seducente effetto nudo.
Queen of Cashmere: è una stagione ricchissima di maglia, per un inverno che è nel segno della treccia. Esaltata e romantica nei capi tricotati, si trasforma in un decoro grintoso nel ricamo, in modo da formare una catena scomposta, e un tratto grafico nella stampa. Trecce trompe l’oeil si rincorrono in un tailleur di seta, nella camicia di chiffon e anche nell’abito lungo. Ma accade anche l’inverso: trame di tessuti maschili come il pied-de-poulle e lo spinato che si trasformano in punti di maglia per abiti, maxi pull e blazers jacquard, illuminati da bagliori Lurex.
La sinfonia del cashmere di Laura, che è stata definita “la Regina” dal New York Times, suona tutte le note: le armature importanti del capospalla vanno ad alternarsi alle trame sciolte della maxi rete. Forme spazialiste come il poncho convivono con tubini sagomati. Strati di cashmere che si sovrappongono e mettono l’accento sui dettagli: il collo reversibile va a formare un cappuccio, i lunghissimi guanti che danno l’illusione di una manica, il bracciale con le trecce che forma un polsino. Le lavorazioni doppie che esprimono l’essenza del guardaroba reversibile. La maglia tubolare ha permesso di ottenere un tessuto a due facce, portabile da entrambi i lati, dando vita a due pannelli lavorati ma allo stesso tempo indipendenti. Soluzione di inscindibilità tra interno ed esterno, la maglia doppia diventa o strumento che permette ai due spessori di vivere l’uno per l’altro, separati ma allo stesso tempo inseparabili.
Palette: contrasto bianco/nero; toni folk bordeaux, amaranto, arancio e verdone; lampi metallici resi da fili lurex; oro, argento e rame nel pizzo e nei ricami; bianco Laura sfumato in tutti i toni dei neutri fino al marrone.
Per Maggiori Informazioni: www.laurabiagiotti.it
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