“Sette giorni” diceva la dolce Samara quando alzava la cornetta per telefonare ai protagonisti di The Ring che avevano osato guardare la famosa videocassetta. Dopo sette giorni, la morte.
Noi, dopo sette giorni di filate siamo arrivati al tracollo fisico e mentale. Io sembro Emily del Diavolo veste Prada quando si becca l’influenza, devastata dal mio solito raffreddore post fashion week. Andrea ha “semplicemente” perso l’aereo che avrebbe dovuto riportarlo a Palermo in serata.
Il martedì di sfilate è iniziato e si è concluso in poche ore: stilisti emergenti, show concentrati da via Clerici e il Duomo e una nota dolente. L’atteggiamento di alcuni “colleghi” blogger che ben pensano di richiedere gli accrediti a tutte le sfilate, salvo poi snobbare proprio i giovani emergenti.
Perchè evidentemente se vai alle sfilate per sport e per farti fotografare dei giovani emergenti non te ne può importare di meno. E sfigato anche chi ci va, a queste sfilate. Beh, allora noi siamo sfigati, ma almeno abbiamo scoperto cose nuove, come le creazioni di Sergei Grinko, in assoluto il designer più originale della giornata.
E sempre a proposito di giovani, abbiamo intervistato Francesca Liberatore, ultima designer a sfilare in passerella per Milano Moda Donna. Francesca, vincitrice di Next Generation, ci ha raccontato come è nata la sua collezione – pare che ad ispirarla sia stato il Museo del Mare – quali sono i suoi punti di riferimento in fatto di stile, come ad esempio Victor & Rolf, brand per il quale ha lavorato. La sua vita è cambiata dopo Next Generation e siamo pronti a scommettere che è solo l’inizio.
Ovviamente non tutto è finito a mezzogiorno. Io ho continuato a scrivere per tutto il pomeriggio, convinta che Andrea fosse sull’aereo del ritorno. E invece… la redazione è ancora in trasferta!
La settimana della moda finisce qui. Grazie a chi ci ha sopportato e a chi ha seguito le nostre avventure. Speriamo che il racconto della nostra fashion week vi sia piaciuto e vi abbia fatto anche un po’ sorridere.