Torino: la Repubblica guida la reazione dei localari
Bèh siamo grati a Paolo Griseri che essendo sicuramente Uomo d’Onore (come Bruto lo era per Marco Antonio), ignora cosa sia la devastazione che ha investito vaste zone storiche della città di Torino negli ultimi anni, ignora che Torino ha il primato del consumo di droghe (il cui smercio notoriamente fiorisce e prospera laddove tanti giovani e giovanissimi vanno per sballare), ignora che il consumo di alcol negli adolescenti sta crescendo in maniera allarmante, ma essendo Griseri Uomo d’Onore non sa che dietro il business dell’alcol e della droga stanno multinazionali molto, ma molto ben organizzate e potentissime che girano cifre da capogiro, che hanno tutto l’interesse a veicolare il concetto che la movida è vita, è rinascita delle città “morte”, è gioia, è motore di dinamizzazione dell’economia (anche Al Capone lo diceva!!).Ma Griseri, sicuramente Uomo d’Onore, non sa nemmeno che le centinaia di migliaia di cittadini che soffrono e spesso si ammalano a causa della pessima gestione della movida a Torino (e in tante altre città italiane) appartengono a classi sociali e fasce di età del tutto trasversali: certo ci sono gli anziani ma ci sono centinaia di migliaia di bambini, giovani che devono andare a lavorare, che devono studiare, ci sono coppie che devono provvedere al lavoro e alla famiglia, professionisti, insegnanti, impiegati, operai, commercianti, medici che devono alzarsi alle 05:00 del mattino per entrare in sala operatoria, camionisti che devono guidare tutto il giorno per assolvere al meglio il proprio lavoro, ecc.ecc.
Ma Griseri, sicuramente Uomo d’Onore, tutto questo non lo sa perchè se lo sapesse sarebbe assai grave ciò che ha scritto, vorrebbe dire che è in mala fede e questo noi non possiamo nemmeno pensarlo! Dunque noi ringraziamo Paolo Griseri per averci dato la possibilità di dirgli cose molto importanti sulle quali speriamo rifletta, la situazione è assai più drammatica e complessa di quanto un Uomo d’Onore come Paolo Griseri l’abbia presentata e ci permettiamo di concludere, capovolgendo la sua teoria, che se una cosa la movida selvaggia e il degrado stanno producendo è proprio la morte delle città e la distruzione della salute dei cittadini e dei fruitori della “cultura della notte“.
Simonetta Chierici