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Milano. Quartiere Isola. Dov'è finito il Centro Civico promesso agli abitanti?

Creato il 30 aprile 2011 da Anticasta

 

Il nuovo PGT punta a costruire molti nuovi grattacieli a Milano ma c'è un quartiere in questa città che, già prima dell'approvazione del piano, è stato ed è vittima di una cementificazione selvaggia. Il quartiere isola ha visto radere al suolo una cascina del '700, abbattere fino all'ultimo albero i giardini di via confalonieri ed ha perso la storica Stecca degli Artigiani. 

La Stecca era un ex-edificio industriale, di proprietà del comune, veniva affittato in parte ad artigiani ed utilizzato da associazioni per attività culturali e ricreative. Fungeva insomma da centro di aggregazione ed intorno c'era del verde di cui potevano godere gli abitanti del quartiere. Nel 2001 il comune la scambiò con dei privati, in cambio di alcuni terreni tra vicolo Castillia e la Lunetta per il progetto Città della Moda e fu così che la Stecca ed il suo verde divennero privati ed il terreno completamente edificabile. I nuovi proprietari incaricarono l'arch. Lugli di realizzare il progetto di due torri  di 19 piani, due edifici di nove, uno di sette ed un asilo nido al posto della Stecca e dei due giardini pubblici, un totale di 30.000 mq di superficie. Per timore che l'opposizione degli abitanti bloccasse tutto, vendettero a Manfredi Catella, perché il progetto venisse realizzato come parte del progetto di Porta Nuova.
Quest'ultimo commissionò all'arch. Boeri il progetto e con lui s'impegnò a salvare le funzioni della Stecca e a costruire edifici bassi lungo la via Confalonieri, salvando in parte i giardini. Proprio in piccola parte e restano comunque privati, saranno 'asserviti' ad uso pubblico, sempre che i condomini che li circondano non decidano di recintarli. I 30.000 mq di superficie furono così distribuiti in parte in altezza, ciò che non stava nel terreno fu messo su due grattacieli alti 100m, il famoso Bosco Verticale.
C'è un problema però: L'OMBRA. Le ombre dei due grattacieli si proietteranno sui giardini e sugli edifici di via Confalonieri. Il parcheggio sotterraneo da 570 posti e quello da 400 dell'edificio di Ligresti accanto riverseranno queste auto su via Sassetti ogni mattina. Mia nota personale: odio i giardini costruiti sui parcheggi, sono orribili aiuole.
Boeri promise alle associazioni di costruire un edificio più piccolo al posto della Stecca: una Stecchetta di 750mq ed un Community Center di 2.000mq (La Stecca era grande 6.500mq). Ed infatti la Stecchetta è stata costruita, anche se ancora non ospita alcuna associazione, mentre il Community Center è stato sostituito dalla Casa della Memoria. 

La Casa della Memoria dovrebbe ospitare la sede dell'ANPI che è stato sfrattato dal comune dalla storica sede di via Mascagni. E' indubbiamente un edificio più prestigioso da progettare per l'architetto Boeri ma nemmeno la stessa Anpi vorrebbe mai rubare uno spazio che spetta di diritto agli abitanti di un quartiere. Un quartiere che è l'emblema della cementificazione, che ha perso quasi tutto il suo verde, che è minacciato dalla costruzione di un nuovo centro commerciale con i suoi parcheggi, uffici, centri residenziali e nuove strade. Tutto ciò significa solo più traffico ed inquinamento. Mi chiedo in nome di cosa la giunta di Moratti Letizia abbia progettato questa devastazione dell'identità storica di una parte di questa città. C'è poco da andarne fieri. Mi chiedo chi comprerà quegli appartamenti a 7.000 € al mq o prenderà in affitto quegli uffici, visto che la città è già piena di appartamenti vuoti e di uffici sfitti. A chi serve costruire, costruire e ancora costruire? A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca...

Il Community Center era frutto di un accordo tra Isola srl (proprietaria dei terreni) ed il Comune e prevedeva un asilo nido di 45 posti, un centro di aggregazione per gli adolescenti e culturale per il quartiere.
L'accordo deve essere rispettato, gli abitanti hanno diritto ad uno spazio sociale in cui poter organizzare eventi culturali e di aggregazione, ne hanno diritto gli adolescenti, i bambini e soprattutto gli anziani che sono spesso soli, chiusi negli appartamenti prigione delle palazzine condominiali, che quando apri la finestra entra solo smog ed un frastuono insopportabile. 


P.S. 

E la Stecchetta? Gira voce che i tecnici del comune abbiano fatto visitare la struttura alla comunità di San Patrignano ed altre realtà del terzo settore... e le associazioni sfrattate dalla Stecca? Gli è stato proposto un altro trasferimento "provvisorio" in un edificio di via Pepe, ma le associazioni non ci stanno. Chi glielo paga un secondo trasloco? E poi perché se la Stecchetta è pronta? 
Qui gatta ci cova... 

di Cinzia Bascetta


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