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Milano Ristorazione e gli anziani nelle mense scolastiche

Da Anna Maria Simonini @AMSimo
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Tutto è partito la scorsa settimana, quando ho scritto su Facebook che avrei voluto poter condividere e far vedere a tutti una fotografia delle file che ogni mattina dal tram vedo davanti a Il pane quotidiano di Milano. A colpire è un dato che purtroppo conosciamo da tempo, ovvero il fatto che sempre più giovani padri di famiglia si trovino in difficoltà e debbano rivolgersi a centri di assistenza. Un conto però è leggerlo e tutt’altra cosa è trovarseli davanti ogni mattina. Diversi colori della pelle, diverse lingue, diverse età ma stesso problema.

Sull’autobus alla fermata corrispondente scendono e salgono fin dal mattino presto anche tanti anziani con borse della spesa piena o da riempire.

La discussione legata al mio post è partita subito, viva e impegnata e tra gli altri un amico ha descritto un progetto di Milano Ristorazione per far fronte al problema dell’alimentazione degli indigenti che, ahinoi, sono sempre di più in città.

Da questo è scaturita la seguente intervista a Gabriella Iacono, Presidente di Milano Ristorazione, che ringrazio per la disponibilità.

Mi piacerebbe poter dar voce anche alle scuole. Fatevi avanti se interessate.

 

Descrizione dell’iniziativa di Milano Ristoranzione dedicata agli anziani

Milano Ristorazione, in collaborazione con gli Assessorati alle Politiche Sociali, Ass. Pierfrancesco Majorino, e all’Educazione, Ass. Francesco Cappelli, nell’ambito del progetto “Io Non Spreco”, ha promosso una nuova iniziativa solidale denominata “aggiungi un posto a tavola”. L’idea, sperimentale, è di aprire letteralmente le porte delle scuole di Milano e accogliere a mensa chi spesso mangia da solo o fatica a consumare un pasto completo, nutriente ed equilibrato.

 

Come dove e quando, e quali obiettivi vi ponete

Innazitutto, affinché l’iniziativa parta con il giusto spirito, la collaborazione dei dirigenti scolastici è fondamentale, infatti, è la scuola il luogo deputato all’accoglienza, e protagonisti saranno insegnanti e alunni che, novità assoluta in Italia, si troveranno a mangiare fianco a fianco con persone provenienti dall’esterno.

Queste persone, in numero massimo di 5 per scuola, perlopiù anziani, sono già seguiti dai servizi sociali e ad essi conosciuti, magari proprio, perché rientrano nel servizio di pasto a domicilio; in questo modo, però, potranno vivere il momento più importante della giornata in compagnia di piccoli concittadini e godere dell’allegria contagiosa dei bambini. Quasi come se l’intera scolaresca “adottasse” i nonni del proprio quartiere.

L’idea è coerente allo spirito di inclusione che questa amministrazione sta portando avanti con convinzione dal suo insediamento, inoltre ha un valore duplice, infatti, non sarà solo un modo per aggregare, ma potrà incidere positivamente anche sul versante del minor spreco degli alimenti, infatti, per i bambini, mangiare accanto agli anziani può essere un buon esempio a mangiare con maggiore consapevolezza dell’importanza che l’atto in se comporta, i piatti che si trovano davanti ogni giorno.

 

Altre esperienze precedenti: come sono andate

Sempre nell’ambito del progetto “Io Non Spreco” è stato lanciato il “sacchetto salvamerenda”, una grande iniziativa ideata da Milano Ristorazione in collaborazione con l’Assessorato all’Educazione, presa ad esempio da Legambiente, che, fatta la prova generale con Milano, ha chiesto di poter estendere a tutta Italia, rendendoci oltremodo fieri di averla immaginata.

Si tratta di fornire a tutte le classi che lo richiedano un numero di sacchetti corrispondente al numero degli alunni, sono sacchetti personalizzati, rinforzati, riutilizzabili, in materiale riciclabile. Lo scopo è di conservare e portare a casa quegli alimenti non deperibili (al momento frutta, pane, budini, muffin) che possano essere consumati durante la giornata in famiglia. Una risposta ad una doppia esigenza anche in questo caso, infatti, non solo buona parte degli alimenti che prima venivano buttati possono essere recuperati, ma, in una fase storica difficile come quella che stiamo vivendo, bisogna tenere conto, con discrezione, di molte famiglie per le quali l’unico pasto completo, fornito ai figli durante la giornata, è proprio quello della scuola. Senza contare che il solo gesto di non buttare più, ma di conservare e consumare più tardi, è una grande scuola di vita per i più giovani.

Per comunicare la propria adesione al progetto, sia per le adozioni che per i sacchetti è sufficiente scrivere a [email protected]

 

Altri progetti per l’indigenza

Da tempo è in atto una collaborazione proficua con la Fondazione Banco Alimentare che attraverso il programma Siticibo raccoglie nelle scuole che aderiscono pane e frutta da donare ai centri di accoglienza. Per capire l’entità dell’iniziativa, in un anno, in circa un centinaio di scuole, vengono recuperati più di 100 tonnellate di frutta e 60 tonnellate di pane.

Ma non è tutto, Milano Ristorazione, sempre con l’ausilio di Banco Alimentare, ma anche di altre associazioni come i City Angels, sta recuperando anche le porzioni di cibo pronto al consumo, prenotate e non distribuite dai Centri Cucina, queste vengono conservate previo abbattimento rapido; un ulteriore modo per gestire al meglio la produzione di cibo, cercando di arrivare il più possibile a ridurre drasticamente gli avanzi, una iniziativa politica che il Sindaco Pisapia con lungimiranza, ha annunciato poco tempo fa con il lancio del cosiddetto “Protocollo di Milano”. Noi siamo già pronti.

 

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