Dal 3 al 9 novembre presso Spazio Oberdan della Provincia di Milano (Sala Alda Merini, Viale Vittorio Veneto 2), Fondazione Cineteca Italiana presenta Frida Kahlo, Tina Modotti e il Messico, una rassegna cinematografica che prende spunto dalla mostra su Frida Kahlo attualmente in corso a Genova, al Palazzo Ducale (inaugurata lo scorso 20 settembre, visitabile fino all’8 febbraio 2015), e che mette a confronto due delle personalità più forti ed estreme dell’arte e della cultura del ‘900.
La rassegna intende inoltre sottolineare il loro rapporto di sostegno morale ed intellettuale con il Messico della rivoluzione zapatista (1910-1917) e del decennio successivo. Erano gli anni Dieci quando Tina Modotti, attrice e fotografa friulana (Udine, 1896), arrivò a Città Del Messico, animandone la vita culturale e raccogliendo intorno a sé intellettuali e artisti, fra i quali Diego Rivera, il più importante rappresentante del movimento muralista messicano e marito di Frida Kahlo (Cayocan, 1907).
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Diego la raffigurò nei suoi murales più vibranti di passione civile, ne decantò in lunghi articoli l’occhio fotografico, capace di cogliere l’anima di indios, campesinos, e in definitiva del Messico più ancestrale e profondo.
Frida, giovanissima, ne ammirò profondamente il talento e la personalità e istintivamente la adorò, nel modo totalizzante che era poi il suo unico modo d’amare e di vivere. E certamente la sua inconfondibile cifra pittorica fra tradizione e surrealismo (la Kahlo fu una musa anche per André Breton) venne influenzata dall’estetica fotografica della Modotti. In programma, oltre ai titoli dedicati alla rivoluzione messicana di Elia Kazan, Sergio Leone ed Ejšenštein, anche i titoli “messicani” di Buñuel: EL, film cardine dell’opera del regista, che racconta un’ossessione e i comportamenti che ne derivano, ricercandone gli agganci nell’esasperazione del possesso; I figli della violenza, presentato e premiato alla quarta edizione del Festival di Cannes nel 1951 e L’angelo sterminatore, uno dei suoi film più inquietanti, una commedia nera ricca di idee antiborghesi e anticlericali, una vicenda onirica in cui il surrealismo di Buñuel si manifesta in tutta la sua grandezza.
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Un documento cinematografico unico è poi The Tiger’s Coat, unico film sopravvissuto dei tre che Tina Modotti interpretò nella sua breve parentesi hollywoodiana precedente il suo arrivo a Città del Messico, a cui è associato Frida Kahlo & Tina Modotti, cortometraggio di Peter Wollen che mette a confronto le due artiste sotto lo sguardo di Diego Rivera. In cartellone anche il film biografico di Julie Taymor, Frida, incentrato sulla relazioni amorose dell’artista, in cui Salma Hayek (Frida) e Ashley Judd (Tina) si abbandonano ad un sensuale tango.
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Calendario delle proiezioni (Informazioni:info@cinetecamilano.it / www.cinetecamilano.it)
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Giovedì 6 novembre, ore 19 I figli della violenza (regia: Luis Buñuel. Sceneggiatura: L. Buñuel, Luis Alcoriza, con la collaborazione di Max Aub e Pedro de Urdimalas. Interpreti: M. Inclán, A. Mejía, E. Inda, R. Cobo, A. Delia Fuentes. Messico, 1950, b/n, 80’). Ore 21 Frida (Regia: Julie Taymor. Sceneggiatura: Diane Lake, Gregory Nava, Clancy Sigal, Anna Thomas. Interpreti: Salma hayek, Alfred Molina, Geoffrey Rush, Ashley Judd, Edward Norton, Antonio Banderas, Valeria Golino. USA/Canada, 2002, 118’).
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