Si parte.
Ultimi controlli, acqua e gas chiusi, un silenzioso saluto alla casa…
E’ bello alzarsi presto e scendere subito in strada. Il cielo è ancora buio, nessuna stella perché è nuvoloso. Le vetrine sono spente, tranne quella dell’edicolante. I giornali sono appena arrivati e me li deve estrarre dai pacchi ancora legati. Le vie hanno quella lieve luminescenza giallognola dovuta dalle luci dei lampioni, un aspetto un poco spettrale, nessun traffico . Carichiamo le valigie e le altre cose nel piccolo portabagagli della mia smart (non essendoci più la micia, la piccola car per noi due basta ed avanza), e si parte. Era previsto un tempo pessimo, freddo, pioggia, addirittura neve dalle nostre parti, e l’immancabile nebbia in val Padana, invece il tempo era più mite delle altre mattine, e la nebbia l’abbiamo vista solo un poco verso Affi prima e Grumello più avanti. Mi piace la nebbia, così rara quassù. Addolcisce ogni paesaggio, dai suoi veli spuntano alberi e casolari di campagna e fanno solo immaginare cosa possa nascondersi oltre, quasi un sogno ad occhi aperti.
Il viaggio trascorre monotono in autostrada, caratterizzato solo dai punti di riferimento ormai noti: l’inceneritore di Brescia, la torre di Bergamo, lo stabilimento della Star, dove usciamo per immetterci sulla tangenziale est. Finalmente Milano, via Padova con la parte superiore della Martesana fiancheggiata dalle sue villotte quadrate…e il sole.