Una notte dell’estate del 1958, in vacanza, gli amici scherzando la sfidano a salire sul palco della Bussola, il mitico locale di Marina di Pietrasanta, E’ appena terminato lo spettacolo … E lei, meravigliandosi da sola, chiede senza alcun imbarazzo il microfono a Don Marito Barreto il cantante – night che allora andava per la maggiore in tutta Italia. Impazziscono subito per questa giovanissima cantante inesperta… In realtà erano anni che si nutriva di “mostri sacri” americani Frank Sinatra, Sarah Vaughan, Ella Fitzgerald, Elvis Presley. La gestualità stravagante del corpo e delle lunghe braccia quasi allo sbando, con cui accompagna il ritmo, erano invece istintivi e tutti suoi…
Ed è presto balera, un’estate in giro fra il popolo delle vacanze, con il pubblico in delirio che chiede a lei i bis riservati ai big della canzone melodica. Così si ricorda Mina “ Cinquant’anni spaccati fa, una lungagnona col vestito da cocktail sottratto di nascosto alla madre, saliva sul palco traballante di una balera lombarda. Si ricorda che l’abito era blu e bianco. Lucido. Si ricorda che dopo aver cantato la prima canzone, il titolo? no, è troppo, si arrabbiò perché la gente applaudiva… Io canto per me.cosa c’entrano loro?” E poi di corsa a casa a riporre nell’armadio il vestito, perchè non si accorgessero che era uscita di sera… ” Quelli non erano ancora tempi!
Ma erano i tempi in cui si affermano giovani come Adriano Celentano, Tony Dallara, Giorgio Gaber, Joe Sentieri, Little Tony … Il loro è un canto di rivolta contro lo sdolcinato mondo di Sanremo e dintorni d’Italia. Si chiama Rock and roll, ma all’inizio il termine è ancora ostico e li chiameranno “urlatori”… Mina è una di loro e la sua più ironica e beffarda rivoluzione inizio carriera si chiama “Nessuno”. Una nostalgica, supplice canzone reduce dal grande ” Festival” che Mina farà diventare un canto aggressivo, sincopato e disperato… E il successo stavolta arriva sfolgorante.
Difficile definire Mina … Si fa presto a dire soprano drammatico d’agilità,… voce con un timbro caldo e personalissimo, ampio, esteso agile… Senza però l’impostazione accademica del soprano classico…. Ma quando si è detto questo non si è ancora detto nulla… .. Mina non è mai andata a scuola, ma è stata un vero animale da palcoscenico… Una showgier istintiva, magnetica eclettica … E tale rese la sua voce., tanto da farne un unicum… Altri potevano avere la sua stessa potenza vocale… Nessuno la sua duttilità.. Capace di affrontare generi musicali più diversi e dissonanti fra di loro, probabilmente unica nel panorama musicale mondiale. E così si rivelò all’improvviso, quando dopo il successo di urlatrice si impossessò de “Il cielo in una stanza” appena inventata da Gino Paoli e ne fece un cantico di raffinata emozione interiore…
Per Sanremo era troppo moderna… non l’accettarono e la relegarono, ma inevitabile fu l’arrivo e l’ irresistibile ascesa in televisione, ospite, cantante, conduttrice, ballerina… Chi in l’Italia era qualcuno andava ai suoi spettacoli … Da Sordi a Celentano a Totò … Finchè un giorno lei convocò una conferenza stampa… Era incinta, disse e quel giovine e biondo attore al suo fianco era il suo compagno, il padre del suo bambino… Ma lui era già sposato e nell’Italia del 1963 il divorzio era di là da venire… La Chiesa Cattolica e la Democrazia Cristiana, partito di maggioranza, controllavano discretamente e nemmeno troppo la Tv, tutta di Stato, dove le famiglie cui era completamente dedicata, non dovevano essere turbate da costumi e comportamenti immorali. Fu allora ostracismo, cancellazione, ira e Mina a 23 anni provò anche la fine totale del successo, la solitudine,l’amarezza… ”Il massimo- ricorderà anni dopo – è stata una foto su “Epoca” dove io ridevo con Corrado con il mio pancione, tranquilla, e sotto scritto “Cosa avrà da ridere?”, guarda che è il massimo, me la ricorderò tutta la vita un a cosa del genere. Per cui capisci tu l’atteggiamento della stampa: me ne hanno tirato addosso delle badilate »
Era l’anno 1978 quando Mina scomparve… Aveva 38 anni ed era al massimo del suo fascino e del suo successo. Andò in Svizzera in una villa molto protetta… Con un nuovo compagno, un medico… che non riuscì a impedirle di diventare, in pochissimo tempo una robusta signora quasi di mezz’età, dove nel viso si riconoscevano solo quegli immensi inquieti occhi. Furono solo poche immagini immagini strappate con il teleobiettivo… Non ci vuole la psicanalisi per capire il perché… Il suo fisico disfatto era l’arma più potente per stare lontano dai riflettori e non cedere a tentazioni di ritorno…. Di lei volle che restasse solo la voce. Quasi tutti gli anni usci un nuovo album che fu sempre successo mentre lei divenne un mito… così vicino, così lontano. Ci vollero più di 20 anno perché tornasse a farsi vedere… in una sala di incisione… Aveva più di 60 anni ed era di nuovo bella e magra come un’ inquietante Walkiria dalla lunga treccia bionda sulle spalle….
Mina ormi da anni è cittadina svizzera, anche se non ha mai rinunciato a essere italiana…. E Cremona dove è cresciuta le è rimasta nel cuore … Una città bellissima famosa per il Torrazzo, il Torrone e gli Stradivari, con molte industrie alimentari, ma ancora con una grande agricoltura che è stata all’origine del benessere della città.
In onore di Mina una delle più illustri cittadine di Cremona, capace di apprezzare i prodotti genuini della terra, abbiamo scelto questo piatto semplice e allegro.
FRITTELLE DI ZUCCHINE DI CREMONA
INGREDIENTI per 4 persone: 600 grammi di zucchine, 4 uova ,100 g di grana grattugiato 50 g di farina 1/2 bicchiere di latte, sale , olio extra vergine di oliva.
PREPARAZIONE:
Si tratta di un piatto primaverile ed estivo, da preparare in coincidenza con l’apparire in pianta delle zucchine. Da evitare le zucchine surgelate che hanno pochissimo sapore e da preferire, fra quelle fresche, le zucchine cosiddette “romanesche”, dalle coste più in evidenza, il colore più chiaro, le striature bianche accentuate, la polpa bianchissima, che contengono meno acqua delle altre specie. Per verificarne la freschezza è meglio acquistarle con il fiore ancora attaccato, che fa da spia… La zucchina è una verdura molto delicata e se non è fresca diventa amara e può rovinare il sapore degli altri cibi. Fin dall’antichità venivano utilizzare per favorire il sonno e rilassare la mente ed è inoltre provato che l’azione delle zucchine sulla pelle è molto benefica perché favorisce l’abbronzatura ( data la presenza di vitamina A) e ne combatte l’invecchiamento. Nella preparazione dunque di questo semplice, ma delizioso piatto, iniziate con lo staccare il fiore a un’estremità ( se ve le hanno vendute con il fiore attaccato) e la parte dura all’altra estremità. Aprite i fiori e staccatene gambo e pistillo. Poi lavate e asciugate zucchine e fiori, tagliatele a piccolissimi pezzi e frullatele. In una ciotola sbattete le uova con il latte, la farina e il grana. Unite il composto di zucchine, salate e pepate. Portate ad alta temperatura l’olio e friggete il composto a cucchiaiate. Fate dorare bene le frittelle da ogni lato, salatele e quindi mettete a scolare l’unto in eccesso su un foglio di carta assorbente prima di servirle ancora calde. Per l’olio si consiglia, come sempre, quello extra vergine di oliva, che anche a temperature elevate non sviluppa elementi cancerogeni. D’altro canto poiché l’olio si prepara in autunno e il piatto della ricetta è prevalentemente estivo, l’olio ha avuto diversi mesi per perdere il sapore più accentuato, che è tipico dell’olio appena uscito dal frantoio, che nel fritto potrebbe disturbare .