Mina vive e lavora in Svizzera, ma sostiene Grillo. Cosa le abbiamo fatto di male?

Creato il 08 ottobre 2012 da Societa' Critica @societacritica

Ci mancava solo che la cantante per antonomasia, “the voice” per eccellenza (dopo Sinatra), l’imperatrice indiscusa della musica italiana: Mina Anna Mazzini, detta Mina deflagrasse nella campagna elettorale e lanciasse il suo endorsement per Beppe Grillo. Un Mazzini ha fatto l’Italia e una Mazzini 150 anni dopo gli vorrebbe dare il colpo di grazia, verrebbe da dire.

Sotto il titolo “Corri Forrest, corri… di Mina” il blog di Beppe ha infatti pubblicato un post vergato dalla tigre di Cremona in cui la nota artista difende il comico genovese dagli attacchi dei giornali, sostenendolo piu’ o meno velatamente. A parte l’allusione all’antieroe hollywoodiano Forrest Gump che nell’omonimo film raggiunge (quasi per caso) molti successi nonostante la propria innocenza che sconfina nella deficienza, scopriamo che Grillo accusato da molti di metodi antidemocratici può essere accostato ai grandi e terribili autocrati della storia solamente per dettagli insignificanti espressi da Mina con immensa poesia: “È vero, c’è qualcosa che fai esattamente come Mussolini, come Stalin, come Mao, come Giannini ed è bere, dormire, mangiare e, orrore, fare la cacca”. Illuminante no? Se Mitt Romney ha avuto il sostegno di Clint Eastwood durante la convention repubblicana, anche il re del web può ricevere, direttamente sul suo blog, la benedizione di un’immortale icona italiana che cela tra le parole (parole, parole…) le vere motivazioni della sua scelta.

Dalla sessantottina “fantasia al potere” stiamo rapidamente giungendo al piu’ attuale motto “le ugole d’oro al potere” che scandiscono il ritmo della nostra democrazia, da quella velutata e flessuosa di Mina, fino alla voce rauca e nervosa di Grillo. In Francia le varie Repubbliche si sono succedute dopo riforme radicali della Costituzione che hanno fatto progredire di volta in volta l’architettura dello stato, in Italia la vita pubblica si evolve in base alla discesa in campo ed al posizionamento di uomini ed imprenditori dello spettacolo, o legati alla forza mediatica costruita in Tv, prima Silvio Berlusconi, domani Beppe Grillo supportato da Mina, dopodomani forse il ticket Mago Zurlì-Topo Gigio. Arrivare in parlamento è come arrivare alla finale di “Amici”, vincere palazzo Chigi è un po’ come aggiudicarsi Sanremo e convincere la giuria popolare. Tutto a scapito della competenza e dell’autorevolezza.

Dalla casta dei “nominati” un po’ corrotti ed un po’ inconcludenti potremmo passare alla casta degli “artisti” (sopratutto dell’imagine e della comunicazione) che asprirano ad andare oltre le proprie discipline e governare la cosa pubblica, un po’ perché colmano un vuoto, un’ po perché in un paese in cui i politici danno (un pessimo) spettacolo di sé cantanti ed attori potrebbero fare cose ottime anche uscendo dal loro diretto campo d’azione. Nella prossima campagna elettorale, via di mezzo tra una televendita e un reality show nulla può essere dato per scontato. I colpi di scena abbonderanno, Mina ha solo aperto le danze.

In una società in cui Adriano Celentano è diventato la coscienza critica della nazione, Gabriella Carlucci ha provocato la caduta del Cavaliere, Iva Zanicchi è parlamentare europeo, Cesare Cadeo è stato assessore della Provincia di Milano (presidente Ombretta Colli) mentre Mara Carfagna è stata ministro, Bruno Vespa rimane un indiscusso punto di riferimento politico, Beppe Grillo guida la riscossa democratica sostenuta dalla cantante delle 1000 bolle blu, può succedere di tutto: anche di avere nella prossima legislatura Toto Cutugno presidente della Camera, Pupo Presidente del Senato mentre Al Bano potrebbe aspirare al Quirinale. Se invece qualcuno preferisce una donna al colle più alto ci potrebbe finire Loredana Lecciso.

Mina che dagli anni ’60 vive, lavora, opera e paga le tasse a Lugano e che dall’89 possiede un passaporto elvetico vuole imporre a noi italiani Grillo? No grazie, se lo tenga tutto per lei. Perché invece di far (pessima) politica non programmano insieme un ritorno in TV? Sarebbe molto più dirompente.

Oppure la nostra Mazzini convinca Grillo a trasferirsi con lei in Canton Ticino, lo lanci per le elezioni nella confederazione, così Beppe risparmierebbe lo sforzo di raccogliere le firme per il referedum sull’euro che la Svizzera non ha mai adottato, come il comico sta facendo in Italia.

“Corri Beppe Forest…Corri” ma fai attenzione a non schiantarti contro un albero, altrimenti con te si schiantera’ l’Italia intera e saremo costretti ad immigrare massivamente a Lugano chiedendo asilo politico in casa della grande Mina. Ammesso che tutti possano.


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