Vent’anni avevo e la minaccia nucleare era targata USa e U.R.S.S.
Sting cantava Russian e sperava in una pace possibile e duratura da parte delle due potenze di allora.
Oggi che ho qualche annetto in piu’,si ripresenta la minaccia nucleare da parte del regime nor coreano,che tra minacce e missili a media gettata,cerca di mettere paura allo zio Sam.
Oggi la nuova gioventu’,non avendo vissuto l’epoca di allora,forse non teme e non pensa alle ripercussioni su scala globale se dovessero partire i missili verso Guam o altre zone del Pacifico.
Il conflitto potrebbe allargarsi e coinvolgere anche l’altra potenza dormiente ma sempre pericolosa che e’ la Cina.
Scenari difficili da percepire nell’era di Fb,Twitter,dove la chat diventa la questione personale della giornata e si discute se Grillo e i grillini faranno barricate degne di Porta Pia.
La drammatica prospettiva che offre questa ingarbugliata questione coreana,a noi anni 80,ci catapulta nella paura di quei tempi,ove a parte la questione passata dei missili cubani,ci rimette sulla strada della speranza di non dover temere atti militari che oggi sarebbero piu’ pesanti di allora.
La Corea del Nord e il suo regime,non hanno nulla da perdere,visto le difficolta’ che vive la nazione a livello economico,sociale e politico stesso.
Premere il tasto del nazionalismo e’ sempre stata la mossa giusta e spesso il regime cubano per esempio,lo ha sempre fatto per calmare o annientare possibili inizi di democrazia.
Bene il nemico a stelle e strisce e’ li ma la partita sembrerebbe persa fin dall’inizio.
Andare a pensare di annientare l’America e’ pura ipocrisia e allora questa mossa sembrerebbe piu quella per tenere a bada l’antico vicino nemico della Corea del Sud.
Una cosa,io ragazzo degli anni 80′ immagino:che a salvarci non sara’ l’America ma lui,Goldrake.