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Mind Game

Creato il 27 agosto 2012 da Automaticjoy
Mind Gameマインド・ゲーム Mind Game
Masaaki Yuasa
Giappone, 2004
Nishi è un ventenne come tanti, insicuro e insoddisfatto della vita, che sogna di diventare un mangaka. Un giorno incontra per caso Myon, amica d’infanzia della quale è da sempre innamorato; nel bar gestito dalla sorella di lei fanno irruzione due yakuza che vogliono riscuotere un debito dal padre delle ragazze. Nella confusione Nishi viene ucciso ed è catapultato nell’aldilà, dove incontra una divinità che cambia forma continuamente. Deciso a prendersi ad ogni costo una seconda possibilità, il giovane fugge e il dio gli concede di ridiscendere sulla terra: tornato al momento della sua morte, riesce a evitarla e a fuggire insieme a Myon e alla sorella, con i mafiosi alle calcagna. Durante un inseguimento mozzafiato la macchina su cui viaggiano i tre precipita in mare ed è inghiottita da una balena. All’interno del cetaceo abita già un anziano, che insegna ai ragazzi a sopravvivere in quella difficile situazione.
Tratto dall’omonimo manga di Robin Nishi, prodotto dallo Studio 4°C e diretto da Masaaki Yuasa nel 2004, Mind Game è un prodotto d’animazione unico, eccessivo e geniale.
Il regista utilizza tecniche e stili diversi, fondendo disegni tradizionali e riprese live, CG e tratti infantili e super-deformed, passando da un uso del colore realistico a momenti psichedelici, quasi accecanti.
Il gioco di Yuasa prevede anche la fusione di diversi generi cinematografici, mischiati in modo sempre più imprevedibile e assurdo, utilizzanto tecniche narrative differenti e alternando momenti introspettivi e attimi di azione frenetica.
Mind Game
Uno dei punti di forza di Mind Game è senza dubbio nelle intuizioni visive strabilianti del suo realizzatore. La rappresentazione di dio come essere multiforme, in continua evoluzione, è una delle migliori trovate del film, che da quel momento in poi sarà un crescendo di assurdità e lampi di genio.
Accostando registri opposti tra loro, dalla comicità più volgare alla violenza più cruda, fino a toccare attimi di poesia e introspezione, Yuasa dà vita a un lavoro indefinibile e visionario, senza eguali nella storia dell’animazione nipponica.
Mind Game
L’impatto delle animazioni è forte e immediato, ma la trama non rimane un pretesto per sterili esercizi di stile e non si limita a trattare tematiche superficiali. Ognuno dei protagonisti ha dovuto rinunciare, per motivi diversi, a qualcosa: un sogno, un amore, un’ambizione. Chiusi nella balena, convinti di non poter mai più vedere il cielo, iniziano a conoscere se stessi, sono obbligati a fare i conti col proprio passato e scoprono una forza che non credevano di possedere, che li porta a fare di tutto per fuggire e a riprendersi la loro vita. L’esperienza è fondamentale per la loro crescita interiore, fa acquisire ai giovani una consapevolezza nuova e li porta a compiere scelte che determineranno il loro futuro.
Sono proprio le scelte, influenzate da ciò che si è perso e da ciò che si vuole ottenere, il fulcro del film: ogni storia cambia in seguito a eventi apparentemente irrilevanti, ogni decisione può determinare finali sempre diversi, vite ogni volta differenti.
Voto: 8½

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