Minestrone alla genovese

Da Melagranata

Scusate il ritardo… e una zuppa per l’estate.

Giornata hot martedi scorso.. passaggio da a qui, con trasbordo di pentole, padelle, cani, gatti, figlie e genero, borse e borsoni, sacca delle scarpe (tante, tante, troppe…no, troppe no, ecchèscherziamo!!) gallette e marmellate, ventilatori e libri di ricette,  compiuter e connessione … che qui non funziona. Assolutamente. Ovviamente ho la connessione dell’unico gestore che qui non ha campo, non ha l’antenna, o che cappero serve! Insomma, non va!
E per fortuna che in spiaggia c’è una wireless veloce, che così riesco a postare qualcosa, almeno ogni tanto! Tipo ora! Tra antiche gentili eleganti signore che giocano a scopone, agguerrite come marinai di lungo corso e ragazzini vocianti che si rincorrono tra i tavoli brandendo lanciamissili ad acqua puzzolente! Capirete se la mia presenza non sarà assidua e puntuale. Abbiate pietà! I lanciamissili, proprio li reggo poco!!
Le antiche signore, nostromi col sigaro in bocca, linguaggio da cambusa e barzellette da angiporto,  invece, mi son simpatiche! Sarà perché tra loro c’è anche mia madre?

Non cominciate a brontolare per la ricetta, ora! Il minestrone alla genovese è un piatto estivo, sissignore! Prova ne sia la presenza della melanzana (oh,yes!) e del pesto al basilico.
D’inverno, invece,  usiamo il pesto di maggiorana. Perché? Perché sotto i 13° il basilico muore assiderato! Oggi ci sono le serre, ma all’epoca della mia bisnonna Minga, il basilico si teneva sul davanzale della finestra, tra i gerani, e cresceva nelle latte dei pomodori, come quello in foto.
Provate a prepararlo e servitelo tiepido, anche freddo, profumato di pesto. E fatemi sapere!

Il minestrone alla genovese della Nonna Minga.

patate, cipolle, zucchini,  carote,  pomodoro, fagioli borlotti, fagiolini, melanzana, sedano, bietole, qualche foglia di lattuga, cavolo cappuccio o verza, piselli (quando ci sono), aglio, crosta del parmigiano, pesto senza pinoli, sale, olio evo, parmigiano (a piacere)

In effetti ci vanno tutte le verdure che riuscite a trovare. Se preparate il minestrone in primavera ci saranno fave, piselli, se in autunno unirete zucca e rape, in inverno gli spinaci ( ma non avrete più basilico! Usate la maggiorana!!)  I fagioli borlotti saranno freschi in estate, secchi (e ammollati) in inverno: così anche i piselli e le fave.
Più verdure aggiungerete, più il minestrone sarà saporito e profumato.
Lavate tutte le verdure, tagliatele a pezzetti e copritele con acqua sufficiente a sopportare una lunga cottura, che ridurrà considerevolmente il liquido. Unite la crosta di parmigiano e il sale.
Fate cuocere per almeno 3 ore, molto lentamente, mescolando di quando in quando perché non si attacchi al fondo.
A fine cottura, sollevate le verdure con una schiumarola (mestolo forato) e schiacciate un poco con una forchetta.
Spegnete il fuoco, unite il pesto (senza pinoli) e olio crudo. Fate intiepidire e servite, volendo accompagnato da altro parmigiano.
A piacere, potete unire, facendola cuocere nel minestrone, la pasta: a Genova si usano i bricchetti, i ditalini rigati o lo scucuzzun, un tipo di pasta che ricorda molto la fregula sarda.

Nota bene: Il pesto si aggiunge rigorosamente alla fine, DOPO aver spento il fuoco! Il pesto per il minestrone non vuole i pinoli e si dovrebbe preparare con il mortaio, come tradizione.


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