Vivere nel deserto è una continua lotta contro le avversità della natura. Lo sanno bene i profughi sahraui che vivono nei campi algerini da 30 anni, che tuttavia sono riusciti a creare una rete di giardini nel deserto del Sahara, essenziali per la sopravvivenza alimentare. Ancora oggi, tuttavia, l’irrigazione avviene attraverso l’uso di pompe idrauliche alimentate a diesel, che oltre a essere piuttosto inquinanti sono anche poco adatti alle temperature registrate nella zona.
Così, l’associazione ambientalista Sustenta ha deciso di aiutare la popolazione sahraui con un progetto che è stato presentato venerdì scorso a Barcellona. In sostanza, si tratta di un sistema di pompaggio per l’irrigazione al 100% sostenibile per gli 8 ettari del frutteto Extremadura, nel campo profughi di Dakhla.
Sustenta si è impegnata a inviare un team di propri esperti, capeggiati da un ingegnere, che insegnerà ai giovani sahraui come progettare piccoli impianti eolici con materiali disponibili localmente.
“L’idea – spiega l’associazione – è nata quando abbiamo realizzato con National Geographics un mulino a vento per pompare acqua per il bestiame a Chiclana con materiali riciclabili. Ci sono voluti tre giorni per costruire l’impianto con materiali di scarto ed è sopravvissuta tre anni alle condizioni estreme dei venti orientali nella zona”.
[foto da article.wn.com]