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“Mini Imu”: ma la casa è ancora il rifugio degli italiani?

Creato il 18 gennaio 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

Su oltre 100 Comuni capoluogo di regione, ben 48 applicheranno la cosiddetta “Mini Imu”: a pagare di più saranno i proprietari di prima casa residenti a Milano, seguono quelli di Genova e di Torino.

(news.attico.it)

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Lo sostiene la Cgia di Mestre, secondo cui per un’abitazione di tipo civile (categoria catastale A2) a Milano il versamento medio sarà di 200 euro, a Genova di 158 e a Torino di 152. Per un’abitazione di minor pregio, vale a dire una di tipo economico (categoria catastale A3), gli importi saranno più contenuti. Anche in questo caso a versare di più saranno i milanesi, con 87 euro, seguono i senesi, con 84 euro e i genovesi, che saranno chiamati a “sborsare” 83 euro. Alle ultime posizioni nella categoria A2 si trovano Grosseto (16 euro nella categoria A2 e 13 in A3), Varese (rispettivamente 22 e 16) e Teramo 23 e 13 euro). A Roma la mini-Imu per le abitazioni di tipo civile si attesta a 78 euro, a Napoli a 125 euro e a Palermo a 28 euro; per le abitazioni di tipo economico, a Roma si pagheranno in media 59 euro, a Napoli 68 euro e a Palermo 17 euro.

I calcoli, fa notare la Cgia, sono stati effettuati a partire dalle rendite medie catastali delle abitazioni dei Comuni, considerando le abitazioni di tipo civile (categoria catastale A2) e le abitazioni di tipo economico (categoria catastale A3), che costituiscono oltre il 70% del totale delle prime abitazioni presenti in Italia.

L’entità dell’esborso dipende sia dall’aliquota deliberata sia dalla rendita media presente nel territorio del Comune analizzato. Pertanto, al crescere di queste due variabili aumenta l’aggravio per il contribuente. In tutti i casi analizzati la Cgia ha tenuto conto solo della detrazione fissa di 200 euro per ciascun immobile. Dei 48 Comuni che nel 2013 hanno ritoccato all’insù l’aliquota base, ben 23 l’hanno portata al valore massimo del 6 per mille. Tra questi troviamo Milano, Siena, Napoli, Caserta, Catania, Ancona, Messina, Perugia, Brescia, Alessandria.

“I proprietari - segnala Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia – hanno la percezione, anche a seguito del forte calo del valore economico registrato dagli immobili in questi ultimi anni, che la prima casa non costituisca più quel bene rifugio che da sempre ha caratterizzato la principale modalità di risparmio di moltissime famiglie italiane. Per molti la casa è diventata addirittura un incubo, perchè tra Imu, Tasi, Tares e maggiorazioni varie si è chiamati a pagare sempre di più senza avere nulla in cambio”.

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