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Io sono di legno di Giulia Carcasi è un sorprendente esempio di come 3 storie amorose si concetenino l’un l’altra.
Prendiamo Giulia, è medico e madre. Ha una figlia, Mia (nome che indica padronanza di sé stessi) con cui non riesce a parlare. La vede in casa per qualche secondo di sfuggita. Cosi decide di leggere il suo diario e scopre come la figlia vive l’Amore: Mia va spesso a letto con uomini di cui non ricorda il nome, forse perché non lo chiede, uomini di sicuro inaffidabili…cosa che non le pesa perché il giorno dopo non dovrà porsi il problema di rivederli. Lei è convinta che l’Amore non duri mai, e guarda ai suoi genitori, separati in casa da anni con sua madre che non è mai stata in grado di inseguire il vero Amore. Forse perché non esiste. Ed allora perché dovrebbe farsi male lei per prima?
Giulia decide cosi di rispondere epistolarmente alla figlia e poi di lasciarle la sua verità. Quando era piccola, a scuola, frequentò spesso una suora peruviana molto strana: con lei si poteva sfogare delle sue delusioni d’amore, dei balli cui andava, dei primi baci, di come truccarsi. Aveva trovato un’amica in quella suora. Cosa possibilissima perché Sofia, questo il suo nome, in gioventù aveva amato. Aveva amato un bellissimo giovane moro da occhi neri profondi con cui aveva progettato un futuro…poi lui era partito a cercar fortuna e lei lo aveva atteso sino a quando aveva scoperto che lui aveva trovato fortuna ed Amore altrove: si era sposato. Per delusione lei decise di tappare il suo cuore per sempre e si fece suora. Ma la sera rimetteva l’abito con cui aveva amato il suo uomo…un giorno Sofia, su un autobus incontrò un uomo che sembrava proprio essere il suo amato anni ed anni dopo…e sparì…torno nel suo paese…ci piace pensare che abbia inseguito di nuovo il suo Amore…che le si sia riaperto il Cuore alla vita. Questo fatto scosse Giulia che, sposatasi da poco con un collega medico, non aveva mai conosciuto davvero l’Amore…quell’Amore che non è solo mente ma che è passione, dedizione, sogni, fuga in avanti, corse spericolate, vento tra i capelli…Un giorno Giulia conosce Miguel, un manovale che eseguiva lavori nella sua nuova casa. Miguel era un ragazzo schivo come un animale selvatico, prendeva quello che poteva, riteneva che il mondo desse troppo ed ingiustamente ad alcuni e prendeva. Ma quello che più voleva, la signora Giulia (aveva 40 anni ormai) non poteva averla perché era di un altro pianeta. Cosi credeva. In realtà entrambi cercavano l’Amore ed un angolo in cui essere felici: per un po’ si frequentano, vincendo le reciproche diffidenze e scoprono l’uno nell’altro un universo splendido. Lei sembra perdere anni e tornare la ragazzina innamorata di un tempo, lui vive la storia con la freschezza, l’idealità e la grinta dei suoi anni. La fa volare Giulia, sulle ali di un sogno bellissimo. Purtroppo quest’Amore non può avere un lieto fine: lei decide di sparire dalla vita del ragazzo perché lui sia felice con una coetanea. Lei, la sua vita, l’ha vissuta nel bene e nel male e si sacrifica sull’altare di quell’Amore che mai dimenticherà. Oh quante lacrime verserà Miguel, ma ce la farà…regalerà il suo amore speziato, i suoi occhi di pozzo, i suoi denti bianchissimi ad un’altra con cui dividere l’eternità…e lei lo conserverà sempre nel cuore. E’ sposata, ha già fatto la sua scelta ma ha avuto il coraggio di cerare, di scoprire, di capire cosa fosse il vero Amore . E lo scrive alla figlia.
Mia, un giorno legge queste parole e cambia. E’ sempre la scavezzacollo di sempre ma d’ora innanzi darà una chance a Luca, quel bravo, idealista ragazzo che le ha sempre mostrato la possibilità di orizzonti più grandi di quanto il suo cuore impaurito non riuscisse a vedere.
Ora sono tutte e 3 donne, felici, in pace. Grazie al Cuore che hanno seguito almeno una volta nella loro vita.
E tu...hai seguito il Cuore almeno una volta? Raccontalo...