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Mink DeVille Live from The Bottom Line, New York, USA, back on September 12th 1980.
Creato il 05 agosto 2011 da RestoinascoltoUltimo post prima di mollare le redini del blog per 2/3 settimane. Le chiappe resteranno ben ancorate sul suolo natio, non mi muovo certo in questi giorni di caos totale cittadino, anche perchè il lavoro si riduce ma non cessa affatto.
Vi lascio con un bel concerto del grande Willy de Ville (a quei tempi ancora come Mink) per ricordarlo a 2 anni di stanza dalla sua scomparsa per un cancro al pancreas. L'inciso è affidato a Mauro Zambellini, uno dei più autorevoli giornalisti musicali italiani, nonchè fan sfegatato di De Ville che introduceva così una bella intervista di qualche tempo fa. Ci ritroveremo prima o poi, per queste vie o forse no. Nel frattempo godetevi gli attimi. Vi abbraccio. Gianni.
Willy DeVille. Uno dei re del rock’n’roll. Pensate a cosa sarebbe stata la strada maestra del rock senza questo Capitan Uncino col sangue gitano, il cuore latino e una perversa fantasia alla Salvatori Dalì. Non ci sarebbero state le carezze, gli sguardi torbidi, le tracce di rossetto, il vizio e gli angeli, Spanish Jack e Spanish Stroll, il Soul Twist e il Cadillac Walk, la Lower East Side e New Orleans. Più del 50% della nostra maliziosa immaginazione notturna si sarebbe persa attorno a chissà quali altri feticci: l’amore e l’emozione sarebbero ancora lì a bearsi con l’ugola di Ben E. King, se l’aguzzo e sporco Willy non avesse inventato Teardrops Must Fall o I Broke That Promise o Each Word’s a Beat of my Heart. …. Qualcuno in passato, affermava che Willy DeVille è uno dei rari artisti moderni capaci di scrivere canzoni con la forza dei classici del soul e del rock’n’roll degli anni ’50 e ’60, pezzi che sarebbero di casa nello storico cofanetto dell’Atlantic Rhythm & Blues. In lui, difatti, c’è quel naturale talento proprio dei grandi artisti, quella magia nascosta capace di trasformare in materia viva e immortale qualcosa che in mille altri casi rimane semplicemente una combinazione di note e una tecnica strumentale magari anche invidiabile. “So di avere una tecnica limitata ma so far suonare una chitarra meglio di tanti ceffi del rock. I miei accordi sono semplici, ma hanno una qualità: arrivano direttamente dal cuore, senza trucchi e travestiti da arpeggi. Basta una vecchia Les Paul o una Gibson per arrivare al cuore dell’emozione, non un magazzino di strumenti inutilizzati come quello di Mark Knopfler. Le chitarre sono come le donne, se non te ne occupi deperiscono”.
[track list]
1. Harlem Nocturne - 2. Slow Drain - 3. Savoir Faire - 4. She's So Tough - 5. Cadillac Walk - 6. Mixed Up Shook Up Girl - 7. Just Your Friends - 8. Desperate Days - 9. Steady Drivin' Man - 10. That World Outside11. One Way Street - 12. Just To Walk That Little Girl Home - 13. Spanish Stroll - 14. This Must Be The Night - 15. Lipstick Traces - 16. Easy Slider - 17. Bad Boy - 18. Soul Twist -
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