Prosegue a Torino il processo Minotauro. E’ la volta di Rocco Marando. Marando non ha voluto testimoniare anzi vorrebbe un aumento degli aiuti ottenuti dallo stato in quanto collaboratore di Giustizia.
Rocco Marando doveva essere sentito ma si è fatto aspettare, per oltre un ora ed ha inviato un fax dove secondo quanto riportato da TGCom 24 ci sarbbe scritto “Si rappresenta che il medesimo, all’atto del prelevamento da casa, ha comunicato agli agenti del servizio centrale di protezione di non voler presenziare per motivi di contenzioso economico”.
Il Pm ha poi detto che alla prossima udienza ci sarà l’accompagnamento coatto in aula.
Rocco Marando farebbe parte di una famiglia ‘ndranghetista che secondo le ipotesi investigative divenuto poi capi d’accusa operava a Volpiano (Torino).
Altri parenti di Rocco sono implicati in simili processi, Rosario Marando, uno dei fratelli, era presente oggi in aula dietro alle gabbie delle Vallette come imputato. Domenico Marando, un secondo fratello, ha patteggiato la pena nello stesso procedimento. Antonio Marando, un terzo fratello, è indagato invece a piede libero sempre nel processo Minotauro. Rocco Marando vive in una località segreta dal 2009, anno in cui ha deciso di collaborare con la giustizia.