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Mio figlio ha la sindrome di Dravet: ecco cos’è

Da Acsylvya @mammemacerata

Il Club delle Mamme continua a pubblicare i racconti delle mamme, che vogliono parlare di una loro scelta, di un loro stile di vita o altro, da condividere con i lettori del sito. Ad esempio la scelta di un particolare tipo di scuola o di educazione, un problema che si è riscontrato, una situazione lavorativa, una protesta, un ricordo, un ringraziamento o altro, tutto quello che ruota attorno alla vita di una mamma della nostra provincia o regione.

Tutte le storie di questo tipo fanno parte della rubrica “Storie di Mamme“.

Chiunque volesse raccontare qualcosa, può scrivere all’indirizzo[email protected]

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Oggi pubblico la storia di Rosella, che ha voluto condividere con i lettori di questo sito la propria esperienza difficile perché se ne parli e perché si possano dare aiuti alla Ricerca.

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Mi chiamo Rosella Ramundo, abito a Corridonia, in provincia di Macerata, e sono la mamma di due splendidi  ragazzi di 12 e 6 anni.

Vorrei parlare  della malattia che ha colpito mio figlio più piccolo, Marco: la malattia si chiama sindrome di Dravet o anche “epilessia  mioclonica severa del neonato”; e’ infatti  una forma di epilessia molto grave che inizia nei primi mesi di vita di bambini nati sani,  apparentemente sani.

La sindrome è una malattia rara, una malattia genetica causata dalla mutazione di un gene che  regola l’attività elettrica del cervello,una mutazione che avviene durante il primo  periodo di gestazione nel grembo materno; questa malattia causa crisi  epilettiche molto violente  che provocano  perdita di coscienza, contrazioni muscolari, alterano  l’attività cardiaca e la respirazione: questi enormi stress a lungo andare  causano  purtroppo ancheun ritardo nello sviluppo  psico-motorio del bambino.

Ad oggi non esiste una cura, non esistono farmaci che evitino le crisi epilettiche e  non  essendo curabile ,in alcuni casi ha provocato anche  la morte del bambino.

Marco  adesso ha 6 anni e le sue crisi sono iniziate quando aveva solo  sei mesi di vita: la prima è durata 10 minuti  e le successive, ogni  15 giorni, erano sempre piu’  lunghe, fino ad arrivare  ad ore di crisi, a veri stati di male epilettico, come li chiamano i  dottori.

In ospedale le crisi  venivano fermate solo in rianimazione, con massicce dosi di farmaci; Marco  ha avuto flebo attaccate in ogni parte del suo corpicino: testa, gola mani,piedi…….Nel primo anno della malattia marco ha trascorso piu’ di 200 giorni in ospedale  e tutto questo fino a quando a 16 mesi dalla sua nascita abbiamo avuto la diagnosi  definitiva:  sindrome di Dravet!!

Quando ce l’hanno detto, logicamente, non sapevamo assolutamente che tipo di malattia fosse e anche se i medici ci hanno spiegato che era una malattia invalidante, non potevamo capire cosa significasse veramente….

Lo abbiamo capito, però, mese per  mese sempre di più.

Da allora ha iniziato ad utilizzare un insieme di medicine che  pur evitando gli stati di male (le crisi lunghissime appunto ), non riescono  ad evitare le crisi che attualmente  per lui sono in media una volta a settimana: in un giorno ha  tante crisi ,anche  fino a 15/ 20 crisi,  nonostante prenda per 3 volte al giorno 4 diversi tipi di farmaci!

Marco ha un grave ritardo psicomotorio:  non sa parlare, ha problemi a camminare , e’ soggetto a frequentissime infezioni bronco-polmonari ed ha bisogno di essere controllato 24 ore su 24 perché non sappiamo né  quando, né  dove   e   come avrà le sue crisi!  Può avere una crisi mentre dorme, o mentre mangia o mentre sta in bagno. Attualmente le sue crisi durano 1 / 2 minuti  ma non sappiamo ogni volta come saranno. 

Come si può descrivere il senso di impotenza, lo smarrimento e le paure che io e mio marito abbiamo provato: come ogni genitore avremmo dato la vita per nostro figlio, sostituirci a lui ma non potevamo fare niente, solo gestire le continue emergenze… eravamo soli!

In quanto malattia rara molto spesso abbiamo avuto a che fare con medici, psicomotricisti, fisioterapisti che non conoscevano  minimamente le enormi problematiche che questa malattia comporta, anzi …bastava dire la parola  epilessia e nei loro occhi vedevamo smarrimento: ci siamo resi di quanta disinformazione e pregiudizio vi sia intorno a questa patologia in generale.

Vorrei tanto far capire che chi soffre di crisi epilettiche non e’ un mostro da cui  scappare, l’epilessia  non e’ contagiosa, l’epilessia non danneggia chi assiste: le crisi vanno solo gestite, senza farsi prendere dal panico, si cerca di mettere la persona su un  fianco con qualcosa di morbido sotto la testa (una borsa,una maglia,…) , non mettere assolutamente  niente in bocca e nella maggior parte dei casi le crisi finiscono nel giro  di poco tempo; molto raramente bisogna richiedere l’intervento di un dottore.

La persona quando si riprende deve trovare vicino a se’ qualcuno che la rassicuri non che la terrorizzi!!

Mio figlio ha la sindrome di Dravet: ecco cos’è

Nell’agosto 2011, per fortuna almeno , a forza di cercare su internet , abbiamo finalmente trovato il gruppo famiglie Dravet, un gruppo costituito nell’ottobre 2010 da una decina di famiglie del nord Italia che hanno tutte un figlio con la stessa malattia del nostro Marco.Abbiamo preso subito preso contatti con loro, ci siamo iscritti alla loro associazione e finalmente abbiamo trovato chi parlava la nostra stessa lingua e capiva veramente tutti i nostri problemi .In questi tre anni il gruppo è cresciuto tantissimo, ora siamo diventanti  una Onlus e il gruppo e composta da una settantina di famiglie, di tutta Italia, dal Trentino alla Sicilia.

L’associazione ha diversi scopi, i principali sono :
- far conoscere questa  malattia e sensibilizzare l’opinione pubblica.- creare una rete di contatti tra le famiglie, ascoltarle ed assisterle nelle innumerevoli problematiche quotidiane

- promuovere la raccolta fondi da destinare alla ricerca scientifica, perché per tutti  noi genitori la speranza e’ nella ricerca 

Il nostro gruppo sta collaborando  attivamente con medici e ricercatori

Per cercare di aiutare veramente i nostri figli.

E’ stato per esempio sottoscritto un accordo importantissimo che si chiama “progetto biobanca”tra la fondazione Telethon e il gruppo famiglie Dravet   per poter raccogliere, conservare e mettere a disposizione dei ricercatori i campioni di sangue di malati
con la sindrome di Dravet ed incentivare così lo studio e lo sviluppo di nuove terapie specifiche per questa malattia con l’obbiettivo di trovare un nuovo farmaco che possa eliminare o limitare al massimo le crisi epilettiche dei nostri figli.

Tante progetti possiamo e dobbiamo ancora fare, il nostro motto infatti dice

noi insieme oggi  perché il domani sia dei nostri  figli!!”

Si possono trovare le informazioni  sulla malattia e sul nostro gruppo nel nostro sito: www.sindromedidravet.org

Oppure su facebook alla pagina : Sindrome di Dravet- gruppo famiglie Associazione Onlus

Anche la conoscenza e’ ricerca !

Rosella


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