Magazine Diario personale
Sì, perchè sono giunta alla conclusione di essere troppo complicata per la maggior parte delle persone là fuori, talmente complicata che per assurdo possa scivolare nella banalità e nella scontatezza. Per alcuni.
Non si tratta di sentirsi meglio o peggio, semplicemente si tratta di prendere coscienza di vedere le cose e il mondo in modo diverso.
Il praticare la pazienza, il credere che l'ironia e l'autoironia salveranno il mondo e sciorinare il mio essere surreale, nonchè il mio aspetto da taluni definito "angelico", fanno sì che sia vista come una persona che non farebbe mai male ad una mosca. E non lo so, c'è qualcosa di banalizzante in questo.
La nuda e cruda verità è che sono una persona e mille altre contemporaneamente, che sono il bianco e il nero, che posso essere chiunque voi vogliate io sia e l'esatto opposto allo stesso momento.
Il problema è che nessuno riesce a seguirmi, nessuno riesce a decifrarmi e quindi tu rimani lì, con il tuo atteggiamento e il tuo comportamento incompreso, a chiederti per la millesima volta cosa diavolo ci sia che non torni in te. Oppure cosa ci sia di così difficile in te agli occhi altrui.
Un'altra cosa che ho notato negli anni è quanto la gente abbia perso l'abitudine a leggere tra le righe e andare oltre il significato delle parole e lavorare di concetto.
Che se io ti faccio un discorso o ti pongo delle domande, che non sono mai a caso sia ben chiaro e siatene consapevoli, e tu mi rispondi fermandoti in superficie e dando per scontato che io volessi intendere solo quello, dandomi per scontata, ecco che mi dai ciò che voglio.
Quante cose si possono capire di una persona semplicemente osservandola, stando attenti ai termini che usa, ai dettagli, ai comportamenti, ai modi di reagire e a come reagisce. Eppure spesso ce ne si dimentica.
Ecco perchè portiamo avanti relazioni di qualunque tipo del tutto superficiali, che se riuscissimo a capire subito se una particolare persona ci interessa, ci eviteremmo tante perdite di tempo.
C'è che le persone, poi, non sono così sottili, per questo ci cascano sempre, persino nei miei discorsi che sembrano sconclusionati, nelle mie riflessioni strampalate, nel mio modo quasi assurdo di collegare i pensieri e i discorsi ci vedono solo quello. Forma e non sostanza.
Non riescono nemmeno a concepire per un singolo istante che ogni singola frase non è stata di certo buttata lì a caso, soprattutto se scritta.
Sono sempre stata così? Una certa predisposizione direi che è essenziale ma poi si fa di necessità virtù.
Che è impagabile vedere la faccia di chi ti sta prendendo in giro pensando di ferirti quando ti sente ridere di quella battuta e ti sente spiegargli come e cosa avrebbe dovuto modificare per renderla ancora più cattiva.
Perchè nessuno è più stronzo con me di me.
Se poi passi anni con una persona dalla mente ancora più marchingegnosa, sei costretta ad affinare la tua tecnica per scoprire ogni volta il confine tra la realtà e lo scherzo.
Ribalti le prospettive a tuo piacimento, giri e rigiri i discorsi per farti trovare sempre nel giusto o almeno avvicinartici, inverti le frasi e giochi con le parole per non mostrare nessun fianco scoperto.
Ma tutto questo io non lo faccio per cattiveria. Certo, a volte ho pure il mio tornaconto, lo ammetto.
Il mio è un puro esercizio di stile, o di pensiero che dir si voglia.
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