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MiSscazzo

Da Paride
l’inquietudine muove le ombre,
e intanto fuori piove.
figure confuse, angoli buii…
credi di essere solo?
lei ti scruta, ti osserva, ti è in testa…
ti legge dentro.
hai paura, ma lei questo lo sa…
sa tutto di te, o forse non sa niente…
forse ti conosce,
forse…ma…
senti il peso del suo corpo nella mente,
senti il suo odore…
vorresti sapere che sapore ha…dentro,
ma fuori piove,
fuori…
una notte senza stelle,
in un cielo di epitaffi scolpiti nella ghisa.
foglie bagnate…
non è la pioggia…
vorresti sapere che sapore ha vero?
vorresti venire…qui…
vedere il mondo e sentirlo avvinghiarsi alle tue carni?
vorresti provare il piacere?
in strada neanche un’anima, ma lei ti vede…
sicuro di stare bene?
anche la strada è begnata…ma è solo pioggia…
e tu da che parte stai?
fa freddo…lei non da calore…
solo piccoli graffi.
pensieri sempre più altolocati, non ti degnano di uno sguardo…
e intanto sbatti,
sbatti,
piccoli colpi, la stanza è stretta, gli occhi ben chiusi,
non vedi il mondo, lo immagini,
ma funziona, va bene così, infondo…
non c’è un’uscita senza un’entrata…
ma queste pareti, non c’è spazio…
quasi non si respira…
al buio,
senti il suo respiro, lei ti sta osservando,
i tuoi movimenti calcolati la insospettiscono…
non si spiega il motivo…
continui a sbattere.
quegli urti ti fracassano il cuore…
la testa, mentre sbatti, vorresti andare…fuori,
sogni l’evasione violenta,
ma … dov’è l’uscita!?

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