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Missione Natale: operazione presepe

Creato il 30 novembre 2010 da Nicol Lynne
Quale domenica migliore di oggi per iniziare ad addobbare la casa e preparare il presepio? Fuori piove a dirotto, fa freddo, la neve è dietro l'angolo e l'atmosfera è assolutamente perfetta per tirarsi su le maniche e cominciare a rendere il focolaio più caldo e natalizio.
Negli ultimi anni la rappresentazione figurata della nascita del bambin Gesù, voluta da Francesco D'assisi, convive con la tradizione nordica dell'Albero di Natale, tuttavia, specie nei piccoli paesi e nei centri rurali, il vero simbolo del Natale rimane il Presepe e non c'è famiglia che in dicembre non lo abbia allestito nella propria casa per i propri figli. Io per ora non ho ancora figli, ma la tradizione del presepe è comunque molto viva e decido di prepararmi al Natale iniziando proprio con l'allestimento della rappresentazione della Sacra Famiglia nella capanna di Betlemme.

Punto primo: pazienza, un po' di tempo libero e un minimo di manualità.Punto secondo: individuare la localizzazione ideale per il presepe.Progetto semplice o movimentato da congegni meccanici? Liberare un tavolo dai libri e dagli oggetti che normalmente albergano su di esso o puntare direttamente al passavivande della cucina, soluzione decisamente più 'fashion'? Il tavolo costituisce una naturale tentazione dato grazie alla sua amipezza rendererebbe possibile lavorare su un buon margine di spazio. Se scegliessi questa soluzione potrei realizzare il mio presepio sviluppandolo anche in altezza, su più ripiani che potrebbero fungere per esempio da montagne e sopra potrei disporvi delle piccole casette... nah... un progetto simile richiederebbe come minimo una d.i.a., un geometra e un tecnico edile. Il passavivandetra il salotto e la cucina si trova in una zona della casa di passaggio,quindi, malgrado la forma stretta, allungata e concava, risulta molto più visibile a chiunque vi entri. Dopo una lunga meditazione decido di farmi del male e di complicarmi la vita iniziando a spolverare il marmo rosso del passavivande, ottimo per il suolo rosso scuro, calcareo e poroso, ricco di humus e di ferro e poverissimo d’acqua tipico di Betrlemme. Ho appena cominciato, la complessità del perimetro su cui lavorare non mi spaventa - non quanto i molteplici ripiani della soluzione scartata - e l'ottimismo non manca!Una volta stabilita l'ubicazione del presepe non rimane che scendere in garage e trovare gli scatoloni in cui l'anno scorso ho accuratamente riposto le statuine, la capanna, la stella cometa e tutto il necessario. Non ho intenzione di comprare nulla di nuovo e finanziare la fin troppo rigogliosa industria natalizia; ricilo le vecchie statuine, peraltro a me molto care, e progetto di costruire con le mie mani ciò che manca. 

Su ciascuna scatola ho meticolosamente scritto con un pennarello indelebile colorato il suo contenuto, quindi scendo le scale gingillandomi orgogliosa della mia straordinaria organizzazione mentre rifletto spensierata su come sistemare il tutto su una base a forma di mezzaluna, cioè il mio passavivande. Individuate le scatole scopro di aver pensato ogni anno la stessa cosa con il risultato che su ciascuna di esse si sovrappongono scritte indelebili di diversi colori mezze cancellate, mezze scarabocchiate, mezze dimenticate. Non rimane che arrendersi all'evidenza e iniziare una repentina quanto inaspettata caccia al tesoro.Punto terzo: studio e realizzazione del progetto.Posiziono le statutine del presepio cercando di rendere la prospettiva. Per prima cosa mi occupo della capanna e dei suoi illustri ospiti poi, una volta sistemati il bue e l'asinello nella mangiatoria, procedo con la disposizione degli altri personaggi misurandoli meticolosamente con un calibro per decidere l'ordine con cui disporli: i più piccoli devono stare nel retro per dare l'illusione della profondità (nel mio caso purtroppo il passavivande è profondo circa una spanna quindi i miei sforzi si rivelano quasi inutili). In questa sezione è inoltre doveroso un appello a tutti i produttori e manifatturieri di statuine: prima di procedere con la produzione vera e propria dei personaggi rivolgetevi a ingenieri specializzati! Servitevi dell'ingegno di questi illustri dottori per individuare i baricentri esatti dei diversi personaggi che non mancano mai di cadere nelle posizioni più impensate. Le pecore di solito tendono a cadere rovinosamente in avanti, probabilmente a causa dell'eccessivo peso della testa e del collo. Gli angeli tendono invece a cadere di schiena a causa delle ali le quali, nonostante nell'immaginario comune siano costituite da piume e quindi leggere per definizione, nella realtà presepica sono perlopiù fatte in plastica o materiali ancora più pesanti. Gli altri personaggi cadono per solidarietà con le altre statuine o per semplice capriccio.Una volta sistemata la capanna, i vari personaggi, palme, fiocchi e fiocchetti vari, non rimane che occuparsi delle lucine. Santo protettore degli elettricisti aiutami tu!Punto quarto: prova nipoti.Soddisfatta del risultato finale, ai miei occhi il mio presepe è a dir poco perfetto. Se avete dei bambini che militano nelle vostre case dovrete però ammettere che un presepio che si rispetti e degno di questo nome  deve necessariamente superare il cosiddetto 'test bambino'.«Zia! Manca la pista da pattinaggio sul ghiaccio!».Le parole che non avrei mai voluto sentire... perchè dovete sapere, e sono sicura che almeno uno di voi deve averlo provato sulla propria pelle, che sono vittima di un cosiddetto trauma 'presepico' infantile. Quando infatti ero io quella piccola e preparavo spensierata il presepe con i miei genitori, una schiera di suore professioniste passava di casa in casa a controllare e supervisionare la 'correttezza' della realizzazione della capanna dei loro piccoli, amati bambini. Bussavano con mano decisa, entravano con aria indagatrice e estraevano un taccuino su cui prendevano appunti in silenzio come il più famigerato degli agenti dell'FBI. A quel punto uscivano senza degnare il bambino di una parola promettendo, ma se qualcuno me l'avesse chiesto a quell'epoca avrei detto 'minacciando', prossime e imminenti valutazioni suddivise in categorie quali: verosimiglianza, accuratezza, precisione, passione dedicata all'attività.«Non posso mettere la pista di pattinaggio sul ghiaccio» rispondo sincera e con aria sconfitta, pensando ancora, dopo circa vent'anni, che un intervento edilizio simile sul mio presepio sarebbe entrato irrimediabilmente in conflitto con la categoria 'verosimiglianza'.Mia nipote si dimentica in meno di un minuto dell'incidente e inizia a osservare con meraviglia tutti i pastori, le pastorelle, gli angeli e le pecore che compongono il mio capolavoro. Li studia con attenzione e allunga pericolosamente il dito indice per indicare una per una le statuine che ammira di più. Alla fine di quell'operazione il mio presepio sembra la scena successiva a una sparatoria; tutti i personaggi sono stati colpiti a tradimento ai fianchi o alle spalle e giacciono privi di vita al suolo.E' in quel preciso istante che ripensando al punto terzo, cioè allo scarso equilibrio delle mie statuine, e alla delicatezza con cui i bambini le maneggiano/indicano, ricomincio a studiare il progetto daccapo e lo realizzo in modo che qualsiasi direzione gravitazionale decidano di assumere i personaggi diano l'aria di essere semplicemente e beatamente assopiti piuttosto che morti stecchiti.Punto quinto: conclusioni.Delle tre prerogative indicate nel punto uno, scopro di possederne soltanto una: il tempo libero.

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