Azzurrina, secondo la leggenda sarebbe stata la figlia di un certo Ugolinuccio o Uguccione, feudatario di Montebello nel 1375, pare sia la protagonista di un triste fatto di cronaca.
“… aveva gli occhi color del cielo e i capelli chiari coi riflessi azzurrini …”
Il vero nome della bambina era Guendalina.
Era il 21 giugno e, nel nevaio della vecchia Fortezza, la bimba scompare improvvisamente e non viene mai più ritrovata.
Semplice caso di scomparsa o c’e dell’altro?
Apperentemente si, ma potrebbe anche trattarsi di un omicidio perpetrato dalle guardie al soldo del padre. Una bimba albina ,” azzurra“, era ritenuta “una figlia del demonio” e non affetta da una rara deficienza genetica.
Comunque sia da quel triste giorno inizia un storia che, tramandata oralmente per circa 3 secoli, si è continuamente arricchita ed abbellita di elementi misteriosi e fantastici.
Solo nel Seicento un parroco della zona la mise per iscritto assieme ad altre leggende e storie popolari della bassa val di Necchia.
Nel 1989 il castello viene inserito tra i monumenti nazionali italiani e, a partire da quella data, vengono fatte ricerche col fine di catturare, tramite registratori audio ad attivazione sonora, rumori insoliti all’interno del castello e prodotti dal presunto fantasma.
Un anno dopo il Castello viene aperto al pubblico e con esso la storia che lo circonda si diffonde in tutta Italia. C’è chi si schiera subito a sostenerla e chi la contesta ferocemente, molti la deridono, ma tutti ne parlano.
La leggenda vuole che il fantasma della bambina sia rimasto intrappolato nel castello e che torni a farsi sentire ogni cinque anni nel solstizio d’estate.
Nel panorama di medium e sensitivi, spicca una particolarmente significativa testimonianza, quella di Leo Farinelli il quale, dopo aver fatto visita al castello di Montebello insieme alla moglie, tornato scopre una scritta sullo specchio bagnato di vapore del bagno che dice “ Biglietti bianchi i vostri, ingresso. . . No dall’ingresso. . . Non uno ma due grosse persone. . . Qui puzzo d’animale, molto pelo.”
Da quel giorno l’ uomo riceve molti messaggi, non solo da Guendalina ma anche da altre energie che sembrano essere “ di supporto” alla storia che la piccola Azzurrina.
All’epoca dei fatti, anche il Prof. Cassoli dell’Università di Bologna s’interessò al caso ed alla storia narrata da Farinelli, fino ad allora un uomo normalissimo,“scelto” come “tramite”, sembra, tra il nostro mondo e quello da cui Guendalina affiora con tutta la sua potenza.
Lo studio dei dati raccolti rafforzerebbe l’idea di una “energia sconosciuta”, attribuibile ad una bimba vissuta alla fine del ’300 presso il castello di Montebello, nascosta poiché “diversa”
Una forza sconosciuta che si organizzerebbe intelligentemente utilizzando l’energia fisica e psichica disponibile in quel momento per “trasmettere” informazioni ottiche ed infra-ottiche con una dovizia di particolari, mai visti prima. Un’energia talmente potente da far sapere al suo “scrivano” che la sua immagine c’è “dal tempo dei fiori“, quando l’immagine a lei attribuita è stata pubblicata solo l’8.11.2010.
Bibliografia “Azzurrina di Montebello” di Leo Farinelli