Anche noi ci saremo Ravenna Piazza del Popolo ore 15.00
SE NON ORA QUANDO?
La confusione è sovrana, in questi nostri giorni assediati dalle performance sessuali e dalle gaffe del sovrano/signor Berlusconi. Stiamo buttando tutto in un enorme calderone, tutte le accuse e tutte le rivendicazioni: la giustizia, la disoccupazione, il malato rapporto uomo/donna, la fine della società consumista come l’abbiamo vissuta finora, che ci hanno fatto credere, e abbiamo creduta, eterna - dimenticando a cuor leggero che l’unica vera uguaglianza per noi esseri umani è la ‘finitezza’ di tutto quello che conosciamo.
Noi donne stiamo preparando una grande manifestazione domenica prossima: ‘Ora basta’ ‘Finalmente’, ‘Se non ora quando?’sono gli slogan di questi giorni. Come non condividerli?
Speriamo di essere tantissime, in tantissime piazze d’Italia. Ma cosa vogliamo dire e fare e testimoniare? Contribuire solo a far cadere il signor B?
Quello che non ci piace è il rischio che le donne si facciano ancora una volta strumentalizzare, che siano usate per detronizzare il signor B. e che ci si rivolga a loro solo perché tutto il resto del mondo politico, sinistra, centro, nuovo centro, nuova quasi-destra, non è stato in grado di dare un seguito, concreto, istituzionale, ai verbosi proclami di sdegno, di immoralità, di rabbia, di dignità offesa, di comportamenti dittatoriali, di attacchi alla Costituzione…Per cui ben vengano i cardinali Bagnasco e Bertone e ben vengano anche le donne, di cui comunque finora ci si è occupate e occupati poco e male.
Il signor B deve, a nostro parere, essere ‘detronizzato’ proprio perché vuole sedere su un trono, e perché da quel trono esercita una gestione privata e a scopi privati della cosa pubblica, mettendo in essere una molteplicità di comportamenti che non vogliamo e non possiamo condividere: che a rappresentare le italiane e gli italiani, di ogni età e ‘bellezza’ e ceto sociale si arrivi attraverso i favori concessi al sovrano, per cominciare. Ma questo non dovrebbe indignare anche gli uomini?
Ci sono poi aspetti più specifici, che ci riguardano come donne, soprattutto una rappresentazione della vita e delle relazioni, anche sessuali, che utilizza i più diffusi e scontati cliché dell’immaginario maschile e che il signor B diffonde subdolamente nelle trasmissioni televisive e nei giornali e ostentatamente con il suo comportamento ( solo suo? E il celebre “ utilizzatore finale” di Ghedini? Quanti uomini sono rimasti sconvolti per le sue parole e hanno fatto proclami per proteggere le “ loro mogli-madri-figlie-sorelle in quell’occasione?)
Purtroppo il luogo in cui questa rappresentazione si mette in scena è anche il luogo dell’azione politica, dell’azione di governo. Quello che si decide ‘in alto’, spesso lo dimentichiamo, plasma, condiziona, indirizza in maniera significativa la quotidianità e le aspirazioni e il vissuto interiore di tutte noi e di tutti noi. Noi non vogliamo identificarci in questa visione e pensiamo che il signor B e la sua tv e gli uomini che gli stanno attorno ossequiosi non siano l’unico modello possibile. Questa è la nostra scelta ed è squisitamente politica.
E perciò andremo piazza il 13 febbraio. Ma il giorno dopo, qualunque cosa accada, chiunque sia al potere, e chiunque appoggi quel potere, rimbocchiamoci le maniche, ri-cominciamo a riflettere su di noi, sul rapporto con gli uomini, su quello che desideriamo per il nostro futuro, e decidiamo di partecipare attivamente alla vita politica, che non è solo quella dei partiti ma si esprime nelle scelte che ogni giorno facciamo e nella consapevolezza con cui le facciamo.
Riprendiamoci la libertà di desiderare un futuro diverso.
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