La luxury capsule collection Marni at H&M in vendita dallo scorso 8 marzo presso 260 selezionatissimi store del pianeta si é volatilizzata come in molti si aspettavano fin dai tempi dell'annuncio della collaborazione. Lanciata e pubblicizzata a suon di comunicati stampa e preview diffuse col contagocce in rete come sempre accade in queste occasioni (ma con meno chiasso rispetto al passato, o meglio, con meno chiasso rispetto al flop Versace dello scorso novembre), non ha deluso le aspettative delle fortunate che hanno potuto fare acquisti all'anteprima né delle temerarie che hanno puntato la sveglia all'alba, atteso in coda per ore ed ore ed scelto i capi da acquistare in soli 10 minuti come l'organizzazione della giornata imponeva.
L'altra faccia della medaglia ha visto nascere comunque polemiche, per i prezzi non troppo economici e per le creazioni a detta di alcuni non all'altezza del genio di Consuelo Castiglioni, che avrebbero reso immotivate le fatiche delle fashioniste accorse. Da quel che ho potuto vedere sbirciando dall'interno della vetrina a tema che lo store genovese mostrava nei giorni antecendenti alla vendita, si tratta di capi ed accessori portabili quotidianamente come in occasioni particolari che possono piacere o meno, io li ho trovati deliziosi non appena ho visto il lookbook e dal vivo ne ho avuto la conferma. Certamente elevati per H&M, i prezzi possono essere considerati accettabili da chi Marni lo ha sempre sognato sfogliando i fashion magazines: lo scopo di queste capsule collection non é forse quello di rappresentare il giusto compromesso fra low budget ed alta moda? Levataccia ed attesa più che giustificate quindi. L'avrei fatto anch'io se solo il mio rapporto con la sveglia mattutina non fosse così burrascoso. E ve lo dice una che é volata a Londra appositamente per vedere il wedding dress di Kate Middleton lo scorso settembre.
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