
Le indagini della Mobile sono iniziate circa un anno fa nei confronti degli ungheresi, tutti radicati a Modena e con basi logistiche in varie province italiane e in Ungheria. I componenti del gruppo hanno mantenuto il monopolio della prostituzione in strada nella provincia di Modena per tutto il 2011, gestendo alcune decine di ragazze ungheresi.
L'indagine ha consentito di individuare il modus operandi dell'organizzazione nella gestione delle attività: reclutamento delle donne, in varie fasi, nel paese di origine; cura dell'ingresso in Italia e degli eventuali rientri in Ungheria; reperimento di sistemazioni logistiche a Modena.
Il gruppo, che condivideva in tutto o in parte i guadagni della prostituzione, sceglieva i luoghi dove far esercitare la prostituzione, anche con accordi con gli altri indagati per evitare “sovrapposizioni territoriali”; organizzava l' accompagnamento sul “posto di lavoro” e il prelievo delle donne al termine dell'attività; decideva 'interventi mirati” contro prostitute o protettori concorrenti sul territorio.
Le ragazze venivano tenute sotto controllo durante le prestazioni, sia telefonicamente sia con transiti periodici in auto.
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