Da ieri mattina Pino Masciari, l'ex imprenditore edile calabrese, oggi testimone di giustizia,non dà notizie di sè. È stata la moglie Marisa a rendere nota la circostanza, dopo avere informato le autorità competenti. «Ho cercato mio marito al telefono per tutta la giornata di giovedì senza ricevere risposta. l’ultima volta che l’ho sentito, mi è sembrato preoccupato». ha detto la signora Masciari.Masciari, a seguito delle sue testimonianze, che hanno permesso alla magistratura di colpire alcuni fra i più potenti clan della 'ndrangheta vibonese, è sotto scorta e vive in una località segreta.
Fino ad ieri dove una nota informava di come fosse stato lasciato senza scorta e di come, si fossero perse le sue tracce. Si, avete letto bene, senza scorta in terra di mafia. Nella sua terra, quella che ha denunciato e che l'ha costretto a vivere sotto protezione.
Una protezione che ieri è venuta a mancare e si sa che un solo errore, piccolo, infinitesimale, è inammissibile perchè la posta in gioco è troppo alta, si chiama vita.
E la preoccupazione per la scomparsa di Pino Masciari sale ovunque, anche a Bologna che solo pochi giorni fa conferiva la cittadinanza onoraria del capoluogo emiliano all’imprenditore.
Lunedì, infatti, i Masciari erano a Bologna per ricevere la cittadinanza onoraria dalle mani del sindaco Virginio Merola. Poi la moglie Marisa è tornata a casa e l'imprenditore ha proseguito per Corigliano (Cosenza).
«Di chi è la responsabilità del suo abbandono?», si chiedono Bugani e Critelli. «Come è possibile, in uno stato di diritto, che un imprenditore coraggioso, un cittadino simbolo della lotta alla criminalità organizzata, sia stato abbandonato dalla scorta? Come è possibile che ciò sia avvenuto proprio in Calabria, regione dove si annidano i maggiori rischi per l'incolumità di Pino?».
Bugani e Critelli chiedono poi al ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, di «attivarsi immediatamente per ritrovare Pino Masciari, restituendolo alla sua famiglia» e di «punire i responsabili di questa ennesima, vergognosa pagina del nostro paese».
Già attivarsi immediatamente…peccato che l’immediatezza d’azione arriva sempre dopo che succeda qualcosa. Noi Stato di emergenza siamo abituati non a prevenire, ma a rattoppare i danni fatti o subiti.
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