Il Re del Marocco, Mohammed VI, è in visita in Mali da mercoledì 18 settembre, in occasione della cerimonia di insediamento del nuovo presidente, Ibrahim Babacer Keita, alla quale hanno partecipato più di 20 Capi di Stato.Il monarca marocchino, come Ospite d’onore, ha tenuto un lungo discorso nel quale si è detto disposto a contribuire concretamente alla ricostruzione del paese, ed ha sottolineato che malgrado le difficoltà dette smontabili, il Mali ha riuscito le elezioni presidenziali trasparenti e credibili, nell’esercizio della sovranità del paese, della sua stabilità e la sua unità. Tale successo è la risposta ai radicali ed agli estremisti di ogni bordo. Se ci complimentiamo tutti della vittoria collettiva contro le forze oscurantiste e separatiste in Mali, siamo tutti coscienti dell’ampiezza delle sfide che ci aspettano, in questa fase nuova di riconciliazione di ricostruzione nazionale, ha aggiunto il Re.
Confermando l’attaccamento del Marocco alla cooperazione Sud-Sud, il sovrano ha insistito che il Marocco non lesinerà alcuno sforzo per aiutare il Mali sei settori socioeconomici prioritari, sottolineando che la sua presenza a Bamako è l’espressione dell’amicizia del popolo marocchino e la testimonianza del suo attaccamento alla relazione tutta singolare con il popolo maliano. Ed ha annunciato che 500 imam maliani si prepareranno a Fes in Marocco.
Mohammed VI ha anche ringraziato la Francia, che con il suo intervento militare ha permesso l’espulsione dei gruppi estremisti dal nord del Mali, ed ha offerto il suo sostegno ad una serie di progetti per lo sviluppo umano e sociale del paese, in particolare nel settore politico, delle infrastrutture e sanitario, con la costruzione di un ospedale a Bamako.
A Bamako il sovrano ha avuto colloqui fruttuosi sulla cooperazione sud-sud e sulla visione reale circa la ricostruzione di Mali, con numerosi presidenti in particolare i presidenti di Francia, Tunisia, Gabon, Guinea, Niger, Ciad e Costa d’Avorio, ed ha ricevuto i leader di diverse confraternite musulmane maliani.