La settimana scorsa Roma si è svegliata con una nuova campagna d’affissioni annunciando l’arrivo di un nuovo portale: la versione on line de “Il Giornale d’Italia”, sotto la direzione di Francesco Storace.
Seguitelo su Facebook, Twitter, Youtube, LinkedIn e MySpace.
LinkedIn e MySpace?
Come ogni giornale online che si rispetti, la presenza sulle reti sociali deve essere massiccia. Per un progetto editoriale on- line i social network devono essere le “reti” della comunicazione: non solo devono creare relazioni e fidelizzare il lettore ma devono anche essere vere e proprie “reti da pesca” per acchiappare il potenziale lettore dove in maggior quantità lo si trova e portarlo verso il proprio portale. Perché la forza di un giornale on-line, come la capacità di attrarre inserzionisti pubblicitari, è ancora determinata in gran parte dal numero di pagine viste.
Ilgiornaleditalia.org, seguendo questa logica, annuncia la propria presenza su Facebook, Twitter, Youtube (le reti sociali più usate dai quotidiani on-line) ma anche su Linkedin e MySpace.
Semplificando all’estremo: LinkedIn è un social network per professionisti, MySpace è usato principalmente da gruppi musicali emergenti. Non sembrerebbero strumenti adatti alla diffusione metodica e continua di contenuti informativi.
Nel neonato portale de Il Giornale d’Italia troviamo inoltre link ed icone verso la pagina Facebook ed il profilo Twitter.
Dove sono finiti gli altri canali social? Le teorie allora sono due:
- Il portale estenderà presto la sua presenza anche sulle tre reti sociali pubblicizzate ma mancanti, MySpace, LinkedIn e Youtube, sorprendendo e rivoluzionando il mondo dell’informazione on-line
- Chissenefrega, lo scopo del manifesto era esclusivamente pubblicitario, “Mettiamo tutte queste belle icone per far vedere al grande pubblico quanto siamo moderni, tanto la gente le conosce solo per sentito dire”
Molte reti fanno molto onore, vedremo come andrà a finire, voi che ne pensate?
Credits per le fotografie:
- La foto del manifesto è stata scattata da Marco Ciaffone, @ciaffone
- La foto delle reti l’ho pescata da Flickr, LorisZecchinato, licenza CC 2.0
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