Due monaci buddisti vietnamiti, del passato e del presente, sono saliti in questi giorni agli onori della cronaca. In primo luogo, “Il messaggero”, con un reportage a firma di Valentina Parasecolo, ha dato notizia della visita in Italia – proprio in queste settimane – di Thic Nhat Hanh, monaco attivista che nel 1967 fu candidato al Premio Nobel per la pace addirittura da Martin Luther King. Per la sua attivitá all’insegna della non-violenza fu esiliato dal Governo filo-americano, ma persino dopo la vittoria dei vietcong si rifiutó di tornare in patria, per esservi invitato solo nel 2005.
Thích Nhất Hạnh
Segue un brano dell’articolo citato: ««Non conosco nessuno più meritevole del Nobel per la Pace di questo monaco gentile che viene dal Vietnam». Queste le parole di Martin Luther King quando, nel 1967,candidò al premio il maestro buddista Thich Nhat Hanh. Per portare il suo messaggio di riconciliazione e fratellanza, ora quel “monaco gentile” torna in visita in Italia per l’ottava volta: sarà a Roma il 30 agosto e il 6 settembre e a Milano dall’8 al 10 settembre.
Nel giorno della sua visita nella capitale parteciperà alle 17,30 a una camminata silenziosa per la pace (Passi di pace su questa Terra) con partenza da Piazza del Popolo; mentre giovedì 6 settembre al Teatro Olimpico dalle ore 20 ci sarà la conferenza aperta al pubblico dal titolo “Città: culla della trasformazione”». (Continua).
(Francesco Giappichini)