poesia 12
A me non piace, lo capite questo?,
chi parla molto e serve chi è cattivo.
A me non piace uno che ama uccidere!
A me non piace un cavallo che tira!
A me non piace! Per l’amor di Dio!
Un giovane! Che porta troppo tempo
lo scudo bello vergine dai colpi.
E i cappellani! E i monaci barbuti!
E il becco aguzzo! Di chi parla male!
Io penso che una donna è una schifosa
se è povera e orgogliosa:
così è l’uomo che adora la sua sposa,
pure se ama la donna di Tolosa.
E a me non piace mai un cavaliere
che esce dal paese e poi si gonfia!
In casa sua non ha nessun valore,
e pesta solo il pepe nel mortaio,
si scalda al focolare.
E non mi piace, non mi piace mai,
un debole che porta la bandiera!
E un astore cattivo nella caccia!
E poca carne in una gran caldaia!
E non mi piace, per santo Martino,
chi mette troppa acqua in poco vino!
E non mi piace uscire in un mattino
con uno zoppo! E anche con un cieco!
La loro compagnia è un grande spreco!
E non mi piace mai la lunga cura
e carne poco cotta e molto dura!
Ed un prete che mente e poi spergiura!
E vecchia troia che a morire è dura!
E non mi piace, per santo Dalmazio,
un brutto ceffo in troppo lungo ozio!
E correre a cavallo sopra il ghiaccio!
E non mi piace col cavallo armato
fuggire. E bestemmiare pure i dadi!
E, per la vita eterna, a me non piace
mangiare senza fuoco quando è inverno!
E stare con il vento a fare veglia,
se mi arriva il profumo di taverna.
E non mi piace, non mi piace e odio,
un servo che si lagna!
E non mi piace un marito! Severo!
Quando lo vedo con la bella moglie!
E chi non mi dà niente! E niente offre!
E non mi piace, per san Salvatore,
viola suonata male in bella corte.
E poca terra per molti fratelli,
chi gioca male quando io gioco bene.
E non mi piace! Per santo Marcello!
Vedere due pellicce in un mantello,
e troppi proprietari di un castello!
E un ricco che non paga molte feste!
E nel torneo i dardi ed i quadrelli!
E non mi piace, per l’amor di Dio,
tavola lunga con tovaglia corta,
e un uomo che ha la rogna e taglia carne,
e usbergo grosso di cattiva maglia!
E non mi piace mai stare in un porto
quando dal cielo nero piove forte!
E non mi piace! Peggio della morte!
La lite degli amici, il disaccordo
quando so bene che si parla a torto.
E vi dirò che non mi piace mai
la troia che si muove troppo e vecchia
e dà fastidio al povero soldato,
e il giovane che guarda la sua gamba .
E non mi piace! Per Abbondio santo!
La donna grassa con la fica secca!
E signoria cattiva che comanda!
E non dormire quando il sonno è molto,
io non conosco peggior noia al mondo.
Ancora questa cosa non mi piace:
andare a testa nuda sotto l’acqua!
E una scrofa che sta col mio cavallo,
e che divora tutto al posto suo!
E non mi piace! E non mi sembra bene!
Una sella che balla sull’arcione,
fibbia senza ardiglione,
un uomo indegno e tale
che dice e fa! E il detto e il fatto è male!
da
MONACO DI MONTAUDON – Le poesie
a cura di Massimo Sannelli
(introduzione, cura del testo e traduzione)
La Finestra editrice, Lavis (Trento) 2011
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[in copertina: il nome del Monaco appare nella forma in cui lo scrive Francesco da Barberino nei Documenta Amoris]
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