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Mondanità. Ecco l’argomento del discorso di Papa Francesco, che si è raccolto in preghiera e ha celebrato la messa oggi, nella Basilica di San Francesco ad Assisi e proprio nel giorno di San Francesco, alla presenza di alcune tra le più alte cariche dello Stato, come il presidente del Senato Piero Grasso. E’ il primo viaggio di Papa Francesco ad Assisi e acquisisce storicità la scelta del giorno per marcare ancora di più la continuità con il Santo, da cui Bergoglio ha scelto anche il nome da Papa. “Preghiamo per la Nazione italiana, perché ciascuno lavori sempre per il bene comune, guardando a ciò che unisce più che a ciò che divide”. Il Papa si è soffermato sulla mondanità, specie quella spirituale che, secondo Francesco, “uccide l’anima, le persone, la chiesa”. “Il Signore dia a tutti noi il coraggio di spogliarci dello spirito del mondo che è la lebbra, il cancro della società, il nemico di Gesù”. Il riferimento alla spoliazione appare piuttosto azzeccato proprio nella Sala omonima, quella della Spoliazione appunto, all’interno del Vescovado, sala che Francesco ha visitato come primo pontefice in 800 anni. E il pontefice si chiede: “di cosa deve spogliarsi la chiesa? Deve spogliarsi di un pericolo gravissimo che minaccia ogni persona nella Chiesa: il pericolo della mondanità“. “La Chiesa non può convivere con lo spirito del mondo, la mondanità che ci porta alla vanità, alla prepotenza, all’orgoglio. E questo è un idolo, non è Dio, e l’idolatria è il peccato più forte”. Proseguendo sulla mondanità, Papa Francesco ha poi detto: è tanto triste trovare un cristiano mondano, sicuro, crede lui, di quella sicurezza che gli dà la fede e sicuro della sicurezza che gli dà il mondo”. Per papa Francesco, “non si può lavorare dalle due parti. La Chiesa, tutti noi, dobbiamo spogliarci della mondanità che porta la vanità, l’idolatria”.