Germania-Francia 1-0 (Hummels)
Eccoli. Sempre loro. La Germania, da decenni abbonata a concludere per lo meno tra le prime 8, approda in semifinale mondiale per la 4° volta di fila.
E lo fa al termine di una partita solida, senza troppi fronzoli, tipica della compagine teutonica.
Un gol (l’ennesimo di un difensore in questo torneo) di Mats Hummels nel primo quarto d’ora, e poi una strenua e ordinata difesa a contrastare i confusi ma continui attacchi dei transalpini, non disdegnando comunque occasionali puntate in contropiede (clamoroso l’errore di Schurrle al 37’ st).
Il 25enne centrale del Borussia Dortmund sta avendo la sua definitiva consacrazione; la sua prestazione è stata perfetta nelle due fasi, decisivo in zona gol, insuperabile nel suo reparto di competenza, a formare col compagno Howedes (e/o Mertesacker) forse la migliore cerniera difensiva del torneo.Dietro di loro l’estremo difensore Neuer, confermatosi anch’egli, e non da questa partita, come portiere tra i più forti del mondo.
Sempre presente nel match e lucido anche quando poco impegnato (dote del fuoriclasse), sa avviare senza rischi l’azione di piede ed esce dai pali con straordinario tempismo.
La parata allo scadere su botta di Benzema vale quanto un gol e il prezzo del biglietto.
Quanto al resto, l’undici di Low fa esattamente ciò che chiede il proprio allenatore, che per l’occasione ripropone una punta centrale vera, Klose, arretrando Muller di qualche metro, e riportando Lahm sull’amata linea dei terzini.
Ne deriva una squadra che imbriglia a lungo la Francia, tradita da uno svagato Pogba e un poco incisivo Benzema, certamente non aiutato dalla giornata di scarsa vena creativa di Valbuena e Grietzmann.
Nonostante tutto i bleus hanno le loro brave occasioni da rete; Valbuena, Matuidi e lo stesso Benzema vanno vicini al pareggio, ma senza fortuna.
La Francia abbandona un’edizione mondiale in cui ha comunque fatto un’ottima figura, dimostrando di avere tutte le carte in regola per sostenere il ruolo di favorita al prossimo Europeo casalingo.
La Germania invece prosegue senza titubanze il cammino. All’orizzonte si staglia l’impegnativa sagoma del Brasile.