Nigeria – Argentina 2 – 3 (Musa 5′, Musa 47′ – Messi 3′, Messi 46′ p.t., Rojo 50′)
Musa, attaccante nigeriano, segna una doppietta contro l’Argentina di Messi
Alla fine la partita rende tutti contenti. L’Argentina chiude il girone in testa da imbattuta, la Nigeria passa come seconda e Messi diventa, al momento, capocannoniere del Mondiale avendo segnato in tutte e tre le partite fin qui disputate (come James Rodriguez della Colombia). La partita parte subito forte con l’Argentina in vantaggio già al terzo minuto con un “normale” gol di Messi che ribadisce in rete una miracolosa respinta di Enyeama su tiro di Di Maria. La Nigeria non ci sta e pareggia un minuto dopo con Musa con un bel destro a rientrare che beffa Romero. Rapidi capovolgimenti di fronte per tutto il primo tempo quando nel recupero arriva la terza magia del capitano della Selection con un tiro di sinistro su punizione a giro sul primo palo. Intanto intorno alla metà del primo tempo Sabella è costretto a sostituire Aguero con Lavezzi per infortunio. Neanche il tempo di riscendere in campo che la Nigeria trova il pareggio grazie al secondo gol di Musa, bravissimo a sgusciare in area e a beffare Romero sul suo palo. Siamo al secondo minuto del secondo tempo e già sul 2 a 2, ma non basta. Dopo 3 minuti l’Argentina passa di nuovo in vantaggio con il giovane talento dello Sporting Lisbona Rojo bravo ad insaccare su azione di calcio d’angolo. Gol finiti ma non le emozioni. Messi, prima di essere sostituito da Alvarez, fa in tempo a sfiorare la tripletta e a servire Higuain in piena area con il portiere nigeriano bravissimo in uscita. Alla fine il tabellino conta 12 tiri della Nigeria e 19 dell’Argentina. Visto la pochezza della Bosnia entrambe le squadre hanno meritato ampiamente il passaggio del turno.
La scheda di Carlo Nesti.
“Sta diventando il mondiale di Messi?”
PAGELLE PROMOSSI Musa 7, Enyeama 7 – Messi 7,5, Di Maria 7. RIMANDATI Odemwingie 5 - Aguero 5. BOCCIATI Nessuno. COMMENTO Risultato bugiardo: onore alla Nigeria, ma il divario fra le 2 squadre è nettamente superiore, se pensiamo che la partita diventa un esercizio argentino di tiro a segno. La formazione di Sabella calcia ben 18 volte verso l’acrobatico Enyeama, con 13 conclusioni nello specchio. Messi sembra sulla strada giusta per diventare leader in Nazionale, quanto nel Barcellona. La doppietta lo porta a quota 4, e i 27 anni, compiuti ieri, lo obbligano a non perdere tempo, per lasciare una impronta maradoniana nella storia dell’Argentina. Di Maria, soprattutto nei primi 45’, è incontenibile, trasformandosi da intermedio, come nel Real Madrid, in implacabile esterno stoccatore. Chissà che l’infortunio di Aguero, spaesato in avanti, non sia un segno del destino, perché Lavezzi è sua agio sulla destra, dove serve attaccare, con Messi-Higuain al centro, e Di Maria a sinistra. La chiave è il 4-2-3-1? Carlo Nesti. SEGUITEMI NEL NESTI CHANNEL: http://www.carlonesti.it.
Bosnia – Iran 3 – 1 (Dzeko 23′, Pjanic 59′, Vrsajevic 83′ – Ghoochannejhad 82′)
Pjanic protagonista nella vittoria della sua Bosnia contro l’Iran
Solo l’Iran aveva da chiedere qualcosa da questa partita in quanto covava ancora speranze di una storica qualificazione agli ottavi. Ma sul più bello la solidità difensiva degli uomini di Queiroz è venuta meno anche grazie all’orgoglio della squadra bosniaca che non voleva tornare in Europa con 0 punti. Protagonista assoluto di questa partita il romanista Pjanic che prima serve Dzeko, bravo poi a dribblare un paio d’avversari e a battere il portiere iraniano con un preciso rasoterra, e poi segna in prima persona il due a zero con la complicità della difesa avversaria che pasticcia in disimpegno. Il tre a zero è a firma di Vrsajevic. Il difensore dell’Hajduk Spalato è bravo a seguire un’azione di contropiede e a concludere a rete beffando per la terza volta Haghighi. Un minuto prima aveva accorciato le distante l’Iran con Goochannejhad che a porta vuota non ha potuto assolutamente sbagliare il primo gol dell’Iran in questo mondiale. Alla fine entrambe le formazioni vanno a casa, la Bosnia con almeno la soddisfazione di aver centrato la prima vittoria della sua brevissima storia ai Mondiali, l’Iran di essere stata in ballo per la qualificazione fino alla terza partita.