I Mondiali di calcio sono una competizione troppo breve per presentare giornata per giornata la classifica marcatori ponderata sulla falsa riga di quella realizzata per la Serie A e la Champions League. Classifica marcatori ponderata che diventa però interessante anche a livello di Coppa del Mondo se applicata alla classifica marcatori “all-time”.
Utilizzando il regolamento che ormai avete imparato a conoscere per le altre classifiche marcatori ponderate (e che potete ritrovare a questo link) e prendendo in esame tutti i calciatori che hanno segnato almeno 5 gol nella Coppa del Mondo, vediamo quindi come si presenta la Classifica Marcatori Ponderata All-Time dei Mondiali di calcio (in grassetto i giocatori che parteciperanno a Brasile 2014, a parità di Gol Ponderati occupa una posizione migliore chi ha fatto più gol decisivi):
Passando dalla classifica marcatori reale a quella ponderata non cambiano le prime quattro posizioni. Anche in quella ponderata è Ronaldo a imporsi con 10,375 Gol Ponderati (su 15 gol reali). Il brasiliano è andato a segno in tre edizioni (1998, 2002 e 2006) conquistando il titolo di capocannoniere nel 2002 con 8 gol fondamentali per la vittoria del titolo da parte del Brasile (compresa la doppietta in finale contro la Germania).
La differenza fra Ronaldo e Muller sta tutta nel penultimo gol segnato dal brasiliano ai mondiali: il definitivo 4-1 nell’ultima partita del girone eliminatorio contro il Giappone a Germania 2006.
Nonostante la straordinaria impresa di segnare 13 gol in una sola edizione del mondiale (Svezia ’58) lo penalizzi per l’oggettiva difficoltà di segnare tanti gol decisivi in appena sei partite, il francese Just Fontaine mantiene il quarto posto con 8,75 Gol Ponderati. Dietro di lui, le cose rispetto alla classifica marcatori ufficiale iniziano a cambiare.
Al quinto posto si piazza infatti il primo degli italiani, Paolo Rossi. Pablito è autore di un percorso quasi netto: su 9 gol segnati (3 ad Argentina ’78 e 6 nel Mundial di Spagna ’82, in cui si laureò campione del mondo e capocannoniere), 8 sono stati gol decisivi. In Argentina il gol del momentaneo pareggio con la Francia, del vantaggio con l’Ungheria e della vittoria sull’Austria. In Spagna tutte e tre le reti dell’indimenticabile tripletta col Brasile e i gol del vantaggio con la Polonia in semifinale e con la Germania Ovest in finale. L’unico gol di categoria “2” è stato il definitivo 2-0 contro i polacchi.
Solo all’ottavo posto, dietro a Jurgen Klinsmann (primo fra quelli che non hanno mai vinto la classifica cannonieri in un mondiale) e al polacco Grzegorz Lato (l’unico fra gli 82 giocatori presi in esame ad aver segnato un gol di categoria “7”, nel 7-0 contro Haiti del 1974), si piazza il leggendario Pelé. O’Rey ha segnato ben 12 gol ai mondiali ma solo 5 decisivi, fra i quali la rete dell’1-0 nella finale di Messico ’70 contro l’Italia. Chiudono la top 10, appaiati a 7,5 Gol Ponderati, Roberto Baggio e Gary Lineker. Da segnalare la particolare capacità di segnare quasi sempre gol decisivi da parte dei più importanti capocannonieri italiani: oltre alla performance di Paolo Rossi, anche Baggio e Christian Vieri guadagnano posizioni rispetto alla classifica marcatori reale grazie ai numerosi gol decisivi o di categoria “2”, mentre è da rimarcare il percorso netto di Totò Schillaci ai mondiali di Italia ’90. Nessuno come lui è riuscito a segnare 6 o più gol tutti decisivi nelle varie edizioni della Coppa del Mondo, impresa che gli ha permesso di aggiudicarsi la classifica cannonieri dell’edizione delle “Notti Magiche”. Fra coloro che hanno segnato più di 10 gol reali ai mondiali, fanno evidenti passi indietro nella classifica ponderata l’argentino Batistuta, il peruviano Cubillas e soprattutto l’ungherese Kocsis: 11 gol veri per lui ma solo 4,282 Gol Ponderati che lo fanno scendere dal 6° al 44° posto. A penalizzarlo, molto più di quanto sia capitato a Fontaine, il fatto di averli segnati tutti in una sola edizione (Svizzera ’54, della quale è stato ovviamente capocannoniere), oltretutto in una nazionale che ha vinto di goleada le prime due partite, nelle quali Kocsis ha messo a segno la maggior parte delle sue reti (tripletta nel 9-0 contro la Corea del Sud e poker 8-3 contro la Germania Ovest).
Goleador meno decisivi di quanto si potrebbe pensare anche Eusebio, Rummeniggee Diego Armando Maradona. “El Pibe de Oro” ha trascinato l’Argentina alla vittoria del 1986 e alla finale del 1990, e ha marcato almeno un gol nelle edizioni ’82, ’86 e ’94, ma ha segnato solo tre gol decisivi su 8 totali, tutti nel 1986: l’1-1 contro l’Italia nel girone, la famosa “Mano de Dios” contro l’Inghilterra nei quarti di finale e il gol del vantaggio contro il Belgio in semifinale. Nella parte bassa della classifica da segnalare il tedesco Max Morlock, capace di segnare 6 gol ai mondiali del 1954 ma nessuno decisivo (il più importante sicuramente quello del momentaneo 1-2 nella discussa finale con l’Ungheria al termine della quale i tedeschi si imposero per 3-2 vincendo la competizione), “Kaiser” Franz Beckenbauer (5 gol, 0 decisivi) e l’ungherese Gyula Zsengeller, autore di 5 gol reali che gli valgono però appena 1,313 Gol Ponderati (nei mondiali di Francia ’38 ha segnato il 4-0 e il 5-0 negli ottavi contro le Indie Orientali Olandesi, il 2-0 nei quarti contro la Svizzera, il 3-1 e il 5-1 nella semifinale contro la Svezia, rimanendo a secco nella finale persa dai magiari contro l’Italia).
Come potete vedere dalla tabella, oltre a Klose, altri cinque giocatori presenti in classifica avranno l’opportunità di migliorare la propria posizione nel prossimo mese: i 4 capocannonieri di Sudafrica 2010, ovvero il tedesco Thomas Muller, l’olandese Wesley Sneijder, l’urugagio Diego Forlan e lo spagnolo David Villa, insieme all’altro tedesco Lukas Podolski.
Il post è apparso originariamente sul Blog "Calcio e altri elementi", di Marco de Santis, che puoi seguire anche attraverso la sua pagina Facebook o su Twitter.