E’ del tutto sostenibile l’idea che il corso della storia sia guidato e, ancor più, determinato da forze occulte, tutte tese alla realizzazione di progetti eversivi, a guisa di burattinai che, invisibili, tirano i fili della storia, sottoponendola ad un piano diabolicamente orchestrato. (G. Damiano, parafrasi)
Esiste un mondo sommerso di cui gli uomini comuni ignorano l’esistenza. E’ come se essi vivessero su un’immensa isola, pensando che il mare attorno, dalla superficie sino agli abissi più bui, sia del tutto privo di vita.
Basterebbe un romanzo come “1984” di George Orwell per denunciare e svelare le trame di un’élite occulta, ma purtroppo il capolavoro di Orwell, insieme con altre opere distopiche – si pensi a “Brave new world” di Aldous Huxley – è letto solo come una feroce critica dello stalinismo. E’ comunque interpretato come una condanna dei regimi totalitari del passato, laddove “1984” è proiettato, anzi scaraventato, con profetica lungimiranza, sul futuro che è il nostro tragico presente. Tale interpretazione è assecondata dal sistema che concentra tutto l’orrore nel nazionalsocialismo e nel “terrorismo islamico”: al di fuori di questi lager si estende il dorato, incantevole paradiso della libertà, della democrazia, dell’eguaglianza.
Non bastano le prove, i documenti, i fatti per convincere l’opinione pubblica che è raggirata, posta di fronte a parvenze evanescenti, scambiate per oggetti concreti. Si riproduce una condizione simile a quella descritta nel “mito della caverna”: lo schiavo, liberatosi dalle catene, scopre che la vera realtà è costituita dal mondo delle idee, mentre le cose sono pallide ombre. Invano, però, chi ha scoperto il vero lo addita ad un volgo incredulo ed ostinato nella sua cecità. Il pensiero di Platone, trasferito ad àmbito differente ma contiguo, ci è di insegnamento. Insegna soprattutto che l’umanità non è fecondata dalla cultura.
Così, mentre si vive ignari sulla superficie, gli Invisibili scavano gallerie ed erodono le fondamenta di una società destinata a crollare, ma del pericolo ci si accorgerà, solo quando sarà troppo tardi.
I perversi princìpi su cui si basa il potere sono espressamente indicati nel libro di Orwell, ma continuiamo a credere che sia letteratura, finzione. [1] La storiografia ufficiale, anche con i suoi intelletti più acuti, può soltanto strappare qualche brandello di verità, poiché la storia vera, almeno dall’età contemporanea in poi, non è quella ufficiale, ad usum Delphini, ma la sequenza di avvenimenti diretti e realizzati da una banda di tagliagole. Simile ad un convoglio che corre in una galleria a notevole profondità, la storia segreta è invisibile e parallela a quella che è raccontata e dichiarata nei testi scolastici.
La storia segreta è insaguinata: rigurgita di stragi efferate, di sacrifici umani, di sparizioni inspiegate, di genocidi, di torture... Essa è anche il tempio nefando adornato di lugubri simboli, di tetre panoplie.
Olimpiadi estive del 1972, 5-6 settembre, Monaco di Baviera (Germania Ovest): un commando di terroristi dell'organizzazione “Settembre nero” irrompe negli alloggi israeliani del villaggio olimpico. Due atleti, che hanno tentato di opporre resistenza, sono uccisi. Altri nove componenti della squadra olimpica sono presi in ostaggio. Alla fine un tentativo di liberazione (?), compiuto dalla polizia tedesca, causa la morte di tutti gli olimpionici sequestrati, di cinque fedayyin (?) e di un agente germanico.
Dubitiamo che l’eccidio fu perpetrato da Palestinesi: “Settembre nero” fu il Mossad sotto copertura? A prescindere da ciò, la carneficina di Monaco ci ammannisce il consueto pasto numerologico: 11 atleti israeliani trucidati, 5 fedayyn (?), un agente, per un totale di 17 vittime! Sul massacro infine l’ombra tenebrosa di quel nome, “Settembre nero”, come un preludio al settembre che avrebbe impresso al corso degli eventi una formidabile accelerazione verso il Nuovo ordine mondiale, il 9 11, con gli autoattentati dei servizi segreti internazionali alle Torri gemelle ed al Pentagono. I lavori per la costruzione dell’edificio atto ad ospitare il quartier generale del Dipartimento della “difesa”, erano stati avviati il giorno 11 settembre (9 11) del 1941...
18 novembre 1978, Guyana. Il folle reverendo Jim Jones convince i proseliti della sua congregazione, il People’s temple, ad uccidersi assieme a lui, assumendo del cianuro. Il predicatore è trovato esanime con un colpo di proiettile in testa; attorno a lui giacciono i cadaveri di 911 adepti.
La storia occulta è simile al sangue bollente in cui sono puniti i violenti nell’inferno dantesco. Il paradosso è questo: l’inferno viene decantato come eden. Leggiadri veli di menzogne coprono le più immonde turpitudini, le atrocità più mostruose.
E’ incredibile, ma tutto vero: fu, tra gli altri, un gruppo di Ebrei, in cooperazione con banchieri statunitensi ed europei, a decidere di sacrificare un considerevole numero di loro connazionali per perseguire gli obiettivi coincidenti con la destabilizzante creazione dello stato di Israele in Medio Oriente e l’istituzione dell’O.N.U., un “rimedio” peggiore dei mali, in quanto premessa alla truce tirannia planetaria. [2]
Quelli della cricca mondialista non badano a patrie, etnie, nazioni: schiacciano i popoli e se ne servono per i loro mefistofelici fini, ma - suprema ipocrisia e sfacciata inversione - amano presentarsi come custodi dei più venerandi valori. Non esitano a provocare calamità di ogni genere pur di trarne profitto o spesso solo per un crudele divertimento, per mero sadismo.
Asseriscono che bisogna ricordare il passato, celebrare la “giornata della memoria”, ma dimenticano – come sono sbadati – che Hitler era ebreo per parte di madre. Obliano tutte le altre vittime di ieri e di oggi della loro Realpolitik.
Affermano che è necessario proteggere la natura, ma avvelenano il pianeta senza un istante di requie.
Proclamano che è d’uopo promuovere la cultura, ma sanno soltanto inculcare l’ignoranza e la disinformazione.
Gridano ai quattro venti che occorre debellare la povertà e le malattie, ma affamano intere popolazioni e le ammorbano.
Giurano e spergiurano che vogliono la pace, ma accecano, straziano ed amputano corpi con le loro armi micidiali, nelle loro “missioni umanitarie”.
Sono gli stessi che si commuovono e cui sgorga una lacrima, dopo aver dato il loro plauso all’ideazione ed attuazione dell’ennesima ecatombe in una scuola o in cinema. Si troverà poi il solito capro espiatorio: un adolescente disadattato, subito tolto di mezzo affinché non sopravviva alcun testimone.
Falsi, bugiardi incalliti, ma attori consumati, i governanti sanno simulare e dissimulare.
Fabrizio De André scrisse che “non esistono poteri buoni”. Perfetto! Non esistono ovviamente neppure poteri sinceri.
[1] “La libertà è schiavitù. L’ignoranza è forza. La guerra è pace”.
[2] Si consideri anche la curiosa “coincidenza”, il vaticinio incastonato nell’episodio spin-off della serie televisiva “The lone gunmen”, una produzione poi confluita nel celebre telefilm “X Files”. Il primo episodio, trasmesso il 4 marzo 2001, mette in scena una fazione segreta all'interno del governo degli Stati Uniti. Questa frangia cospira per dirottare a distanza un Boeing 727 in modo che si schianti contro il World Trade Center. Il fine precipuo è quello di ottenere che sia rimpinguato il bilancio del Dipartimento della “difesa”, accusando alcuni paesi stranieri di essere i mandanti dell'attentato. Nell'episodio, l'attacco è sventato dai protagonisti che, a bordo dell'aereo, disattivano il pilota automatico, pochi secondi prima che il velivolo raggiunga il bersaglio.
[3] Sul tema si legga almeno M. Pizzuti, Rivelazioni non autorizzate, Il sentiero occulto del potere, 2008. Ci si riferisca pure alla corposa bibliografia ivi contenuta.
APOCALISSI ALIENE: il libro