Bello, bello, bello. Era da tempo che non leggevo qualcosa di così potente e ben scritto. Un libro intenso, di altissimo livello. Dario Tonani appartiene a una rara categoria di narratori: è uno Scrittore, di quelli con la S maiuscola, quelli capaci di raccontare una storia, ben costruita, emotivamente coinvolgente, senza volerle per forza dare uno scopo. Non pretende di innovare, non vuole fare prediche o critiche. Solo, portarci nel suo mondo e farcelo vivere: cosa che gli riesce in modo egregio. Con una scrittura pulita e garbata, colta ma mai pretenziosa, questo squisito autore ci trasporta nel suo universo, fatto di suggestioni ed esperienze rielaborate in modo personale ed emotivamente efficace.
Definire l’opera semplicemente “di fantascienza” è, a mio parere, riduttivo. Mai come in questo caso penso che la definizione di genere sia restrittiva. Tonani scrive fantascienza, ma non solo. In questo libro c’è Horror. Fantasy. Steampunk. E molto di più: c’è Dune (i paesaggi e gli spazi), c’è Miyazaki (ho pensato spesso al meraviglioso anime Conan il ragazzo del futuro), c’è Robin Hobb (i Velieri Viventi, le acque infide delle Giungle della Pioggia, la metamorfosi degli Antichi). Mondo9 è un romanzo visionario, essenziale, stilisticamente perfetto. Una storia inquietante e incisiva; sobria eppure al tempo stesso assai potente. Perfetta incarnazione della poetica connettivista, che continua a regalarci autori di spessore e originalità indiscussi.
La trama (nata dal “montaggio” di quattro racconti pubblicati da Tonani in formato digitale) si suddivide in quattro “macro-sequenze”. Ho volutamente utilizzato dei termini appartenenti alla cinematografia, perché Mondo9 scorre dinanzi allo sguardo affascinato del lettore come un film.
Cardanica. Robredo. Chatarra. Afritania. Nomi difficili da dimenticare.
Protagoniste assolute del romanzo sono le navi: bastarde, intelligentissime, totalmente disumane. Apprendono, si nutrono, elaborano strategie. Mostri di metallo degni dei sogni più angoscianti. L’autore ha totale padronanza della tecnica dello show, don’tell: sembra di essere sulle (o meglio, nelle) imbarcazioni, di udire il loro respiro meccanico. E di attraversare i paesaggi crudeli in cui esse si muovono, gemendo e sbuffando: luoghi fatti di spazi sconfinati, deserti mortali e mari assassini, popolati da inquietanti volatili e da mostruose vegetazioni (i mangia ruggine). L’elemento umano è presente e variegato, ma le sue azioni e i suoi pensieri esistono in funzione delle macchine e non fanno altro che rendere l’incubo più denso e terribile.
Attraverso i quattro racconti, collegati da Interludi, il viaggio si snoda nei territori che compongono l’universo immaginato da Tonani, compiendo un percorso circolare: la storia comincia con il Comandante Garrasco e con Garrasco si conclude, sciogliendo nodi e riallacciando fili, in un finale aperto che lascia spazio (ci auguriamo) ad altre avventure.
In conclusione: Mondo9 è una storia magnifica. Scritta in modo perfetto. Carica di tensione. Inquietante, per i diversi significati che le appartengono. Scorre sotto gli occhi avidi del lettore, che rabbrividisce eppure non può smettere di leggere. E regala alla fantascienza italiana (e non solo) una nuova dimensione.
Consigliatissimo.
Monica Serra
Dario Tonani, Mondo9, Delosbooks, 2012, € 12.80