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Monet e la delicatezza della luce

Creato il 08 aprile 2013 da Artesplorando @artesplorando

Monet e la delicatezza della luce

Claude Monet, impressione, sole nascente

Nessuno come lui sa ergere una roccia nelle onde tumultuose, far comprendere l’enorme struttura di uno scoglio che riempie tutta la tela, disporre un villaggio su una collina dominante un fiume, dare la sensazione di un gruppo di pini contorti dal vento, gettare un ponte su un fiume, esprimere il carattere del suolo che giace sotto il sole dell’estate. Tutto ciò è costruito con vastità, esattezza e forza, sotto la sinfonia deliziosa o ardente degli atomi luminosi. I toni più imprevisti si alternano nel fogliame; da vicino ci si stupisce di vederlo listato con strisce arancio, rosse, blu, gialle, e a distanza la freschezza delle fronde verdi appare evocata con infallibile verità. L’occhio ricompone ciò che il pennello ha dissociato e ci si accorge con stupore di tutta la scienza, di tutto l’ordine segreto che ha diretto questo ammucchiamento di macchie che sembravano spruzzate in una pioggia furiosa. È una vera musica d’orchestra in cui il colore è uno strumento con un ruolo distinto, e i cui momenti, con le loro tinte diverse, costituiscono i temi successivi.
C. Mauclair, L'Impressionnisme, son histoire, son esthétique, ses maîtres, 1904

Monet e la delicatezza della luce

Claude Monet, Cattedrale di Rouen

Tra tutti i pittori dell’impressionismo, può essere considerato il più impressionista di tutti. La sua personale ricerca pittorica non uscirà mai dai confini di questo stile, benché egli sopravviva molto più a lungo dell’impressionismo.
Si esige quindi una piccola introduzione all'impressionismo per capire Monet: il nome deriva dall’epiteto, inizialmente usato in senso spregiativo contro i pittori del gruppo, tratto dal titolo di un quadro di C. Monet, impressione, sole nascente. I pittori impressionisti tendono a cogliere gli effetti di luce, come l’impressione più immediata della visione; negano l’illuminazione artificiosa dell’atelier, sostenendo la pittura all’aria aperta (en plein-air ), rinunciando al chiaroscuro artificiale in favore di ombre colorate, usando una maniera rapida e sciolta. Il risultato è una fusione totale di oggetto e spazio, inteso come fenomeno cromatico e luminoso. Emerge l’interesse per la realtà attuale, la ricerca di una libertà totale, nel soggetto e nell’espressione, nel rifiuto di ogni processo ideologicamente canonico di rappresentazione.

Monet e la delicatezza della luce

Claude Monet, Donna con ombrello

Oscar-Claude Monet nasce a Parigi nel 1840 ma trascorre l’infanzia a Le Havre. Si rivela abile nella caricatura, ma il pittore Eugène Boudin lo convince a dedicarsi alla pittura di paesaggio. A Parigi dal 1859, s’iscrive all’Académie Suisse, e inizia a frequentare la Brasserie des Martyrs, luogo d’incontro di artisti e intellettuali. Nel 1860 è coscritto e parte per l’Algeria. Nel 1862, tornato a Parigi, conosce Sisley, Renoir e Bazille. E’ decisivo poi l’incontro con Courbet, di cui studia la tecnica pittorica. Nel 1865 espone per la prima volta al Salon con successo. Nel 1869 dipinge La Grenouillère, il suo primo quadro pienamente impressionista. Nel 1870, allo scoppio della guerra franco-prussiana, si trasferisce a Londra. Tornato in Francia, assillato dalle difficoltà economiche si trasferisce ad Argenteuil; qui nel 1873 dipinge Impressione, sole nascente: il dipinto, esposto nel 1874 alla prima mostra impressionista, allestita a Parigi nello studio del fotografo Nadar, darà il nome al nuovo movimento artistico. Nel 1879 muore la moglie Camille, modella di tante sue opere. Le mostre a cui partecipa negli anni Ottanta – a New York da Durand-Ruel nel 1886 e a Parigi nella galleria Georges Petit nel 1889 - sanciscono definitivamente la sua notorietà. Dal 1883 va a vivere a Giverny con Alice Hoschedé, che sposerà nel 1892. Degli anni Novanta sono i cicli delle Cattedrali di Rouen e quelli dedicati alle Ninfee, opere in cui la materializzazione del soggetto anticipa le ricerche dell’astrattismo. Gli ultimi anni della sua vita sono segnati da una grave malattia agli occhi; muore quasi cieco nel 1926, a Giverny.
Nella sua pittura, proprio per l'interesse agli aspetti mutabili della luce, dei suoi riflessi e di tutte le modificazioni connesse, Monet realizzerà spesso serie di dipinti che ritraggono lo stesso soggetto a diverse ore del giorno o in diverse stagioni. I quadri di Monet credo che siano straordinari perchè al di là dell'esperienza visiva, ci restituiscono anche gli odori, i suoni, la temperatura del luogo e del momento rappresentato.
Un esperienza che consiglio a tutti.

Monet e la delicatezza della luce

Claude Monet, Ninfee



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